San Cipriano d’Aversa. La Procura della Repubblica di Ancona ha depositato al gip la richiesta di giudizio immediato per sei persone, arrestate il 2 agosto nell’ambito dell’inchiesta sulla strage della discoteca Lanterna azzurra di Corinaldo, in cui morirono cinque adolescenti e una giovane madre e circa 200 persone rimasero ferite.
Si tratta della ‘banda dello spray’, giovani tra i 19 e i 22 anni, del Modenese, che in varie località italiane hanno usato spray urticante in discoteche e locali per rubare catenine e monili.
I profili degli indagati
Sono Ugo Di Puorto, Andrea Cavallari, Moez Akari, Raffaele Mormone, Souhaib Haddada e Badr Amouiyah i componenti della cosiddetta banda dello spray, per i quali la Procura della Repubblica di Ancona ha chiesto al gip il giudizio immediato per la strage nella discoteca Lanterna azzurra di Corinaldo.
Tutti residenti in provincia di Modena, di età compresa tra 19 e 22 anni, qualcuno operaio, qualcuno in cerca di occupazione dopo avere terminato gli studi, sono stati arrestati il 2 agosto, dopo una serie di complessi accertamenti tecnici e ritenuti responsabili di almeno un centinaio di colpi, tra furti e rapine in locali del centro e nord Italia, messi in atto spruzzando spray al peperoncino e poi approfittando della confusione per sfilare o strappare collane e monili.
Lo stesso modus operandi usato nella notte tra il 7 e l’8 dicembre a Corinaldo, dove con il gruppo c’era anche Eros Amoruso, morto pochi mesi dopo in un incidente stradale.
Il figlio del boss rischia grosso
Tra gli indagati c’è Ugo Di Puorto, figlio del boss dei Casalesi Sigismondo, originario di San Cipriano d’Aversa e poi stabilitosi nel Modenese dove è stato a lungo referente del cartello criminale. Di Puorto scappò da San Cipriano da latitante e poi venne catturato nel 2010 dalla polizia in Emilia Romagna. Nel covo venne trovata anche una foto di Ugo da piccolo che nel frattempo si è trasferito con la madre a San Prospero.