Lusciano. Nella notte i carabinieri del reparto territoriale di Aversa hanno tratto in arresto per le ipotesi di reato di rapina e porto illegale di arma da fuoco Luciano Vassallo, residente a Lusciano e legato da parentela con alcuni elementi ritenuti vicini al clan.
Vassallo è finito nei guai per un’irruzione armata avvenuta su un lido balneare. Testimone diretta dei fatti la collega Marilena Natale che ha raccontato le varie fasi dell’episodio: “Allertai i Carabinieri, ma Vassallo scappò. Per cercare di far allontanare i ragazzi dalla struttura, contattai il guappo di cartone e cominciai ad inveire contro di lui, tramite messaggi. Si concentrò su di me e lascio i ragazzi, che terrorizzati tornarono a casa. Nella notte i Carabinieri del gruppo di Aversa l’hanno arrestato. Dovrà rispondere dei reati di rapina aggravata e porto illegale d’arma aggravati dal metodo mafioso”
La nota dei carabinieri
Nella mattinata, nel comune di Villa Literno (Ce), i militari del Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri di Aversa unitamente ai Carabinieri del luogo, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia presso il medesimo Tribunale, a carico di Luciano Vassallo, cl.1988.
Il provvedimento scaturisce da una più ampia attività investigativa condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Aversa e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli che vede il soggetto indagato per i reati di rapina aggravata e porto illegale di arma clandestina aggravati dal metodo mafioso.
L’attività investigativa, supportata da attività istruttorie ed intercettazioni telefoniche, ha permesso di accertare e documentare una rapina consumata la notte del 21 luglio 2019 presso una nota struttura balneare ubicata in Castel Volturno.
È stato ricostruito che, nella circostanza, l’indagato, pregiudicato per minaccia, porto abusivo di armi ed associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, si era introdotto arbitrariamente nella struttura mentre era in corso una festa privata ed adoperando violenza, consistita nel percuotere i titolari della struttura, dopo aver intimidito i medesimi ostentando l’appartenenza al “clan dei casalesi”, minacciandoli altresì di morte impugnando una pistola di illecita provenienza, s’impossessava della somma di euro 1000 asportandola dalla cassa contabile del lido e sottraendola, dunque, ai legittimi detentori.
E’ stato tradotto in carcere.