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Inchiesta sulla Fondazione Open di Renzi: la Finanza arriva anche alla Getra

Marcianise. S’allarga ai finanziatori l’inchiesta della procura di Firenze sulla fondazione Open, istituita per sostenere le iniziative politiche di Matteo Renzi, tra cui la Leopolda, e finita ora in un’indagine molto ampia. Oltre 30 le perquisizioni eseguite dalla Gdf in tutta Italia e ordinate dai pm che, accanto ai reati di riciclaggio e traffico di influenze illecite, ora ipotizzano quello di finanziamento illecito ai partiti.

 

Le indagini arrivano anche a Marcianise, nel gruppo Getra, azienda di Marcianise, leader internazionale nel campo dello sviluppo energetico. La procura ha fatto richiesta di acquisizioni di dati legati proprio alle sponsorizzazioni della Fondazione renziana. Nessuno degli esponenti del gruppo marcianisano è coinvolto penalmente nell’inchiesta fiorentina,

Tra gli indagati e perquisiti c’e’ anche Marco Carrai, l’imprenditore fiorentino amico personale di Matteo Renzi e gia’ membro del Cda della stessa Open. Su questa scia, Luigi Di Maio ha attaccato subito. “C’e’ un problema serio su fondi e finanziamenti ai partiti: serve subito una commissione d’inchiesta, lo chiederemo nel contratto di governo che faremo partire a gennaio”, ha detto prendendo l’inchiesta come un assist per ricompattare il Governo in funzione anti-Renzi. Il quale, in serata, ha commentato duro: “E’ un massacro mediatico, i fondi sono regolari. Chi ha finanziato la Open ha rispettato la normativa sulle fondazioni”, “se poi altri partiti utilizzano questa vicenda per chiedere commissioni di inchiesta sui partiti e sulle fondazioni io dico che ci sto”. “Anzi, rilancio – ha detto Renzi -: dovremmo allargare la commissione d’inchiesta alle societa’ collegate a movimenti politici che ricevono collaborazioni e consulenze da societa’ pubbliche. Italiane, certo. Ma non solo italiane”.

 

Le perquisizioni sono state fatte a Milano, Firenze, Pistoia, Torino, Alessandria, Parma, Modena, La Spezia, Roma, Napoli e Bari. I finanzieri hanno cercato documenti – ma anche bancomat, carte di credito e rimborsi spese che secondo fonti investigative sarebbero stati messi a disposizione di alcuni parlamentari – in case e uffici. Sotto la lente ancora l’avvocato Alberto Bianchi, gia’ perquisito a settembre, e i rapporti tra Open e i suoi finanziatori. L’ex presidente di Open e’ accusato dei reati di finanziamento illecito e traffico di influenze illecite. Altri indagati sono alcuni imprenditori titolari di societa’ con sede a Firenze, Chieti e Roma, ai quali sarebbero contestate a vario titolo anche le accuse di autoriciclaggio, riciclaggio, appropriazione indebita aggravata e false comunicazioni sociali.