Aversa/Lusciano/San Marcellino. C’era pure un tariffario della corruttela, che per una invalidità pari al doppio di quella reale, era di 5000 euro” scrive il gip Raffaele Coppola del tribunale di Napoli Nord a proposito della posizione dell’ex sindaco di San Marcellino, Pasquale Carbone, finito agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta delle false pensioni della guardia di Finanza di Aversa.
E’ accusato di corruzione, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falso insieme ad altre tre persone lo stesso finite ai domiciliari e ai 75 indagati a piede libero. In una intercettazione telefonica tra l’ex primo cittadino e un altro degli indagati scrive inoltre il gip “è chiara la conversazione in cui si parla della ricompensa che bisognava dare ad un altro degli arrestati perché Carbone aveva ottenuto illegittimamente la pensione di invalidità a favore di un parente”. Proprio dal nome dell’ex sindaco l’operazione è stata denominata “Carbonella” dai Finanzieri di Aversa.
L’Inps: collaborazione già interrotta col medico arrestato
L’Inps “ringrazia la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord e la Guardia di Finanza di Aversa per l’operazione che ha condotto alla scoperta di un sistema fraudolento che aveva consentito a circa ottanta persone di ottenere falsi riconoscimenti di invalidità”.E’ quanto si legge in una nota. L’Inps “ha collaborato attivamente all’attività investigativa condotta dalla Guardia di Finanza, anche mediante l’invio dalla Direzione generale di un’apposita Commissione medico-legale che ha permesso di revisionare riconoscimenti sprovvisti dei requisiti necessari e di revocare benefici non dovuti”.
“L’attività investigativa ha portato a una serie di ordinanze di misura cautelare, fra cui una nei confronti di un medico, già collaboratore esterno dell’Inps di Caserta, col quale la Direzione regionale Campania aveva interrotto la collaborazione sin dallo scorso mese di luglio” sottolinea l’Inps.
Gli indagati
Le misure cautelari sono state eseguite nei confronti di Michele Russo, Pasquale Carbone, Benito Di Costanzo e Salvatore Ambrosio. Oltre settanta gli indagati a piede libero: Adelaide Santoro, Giuseppe Di Costanzo, Cosimo Carbone, Mario Baldascino, Marco Claudio Cilindro, Rosa Conte, Giuseppe Piccolo, Isidoro Verolla, Paolo De Cristofaro, Maria Pezone, Dionigi Apicella, Enzo Bassi Amato, Raffaele Capasso, Raffaele Catanzano, Ermelinda De Caprio, Domenico Fastampa, Giovanni Iacovone, Vittoria Napolano, Maria Natale, Fedele Sarao, Rosa Sbordone, Amelia Simeone, Vincenzo Ciro Sparaco, Maria Tartaglione, Mario Vecchiarelli, Carlo Becchimanzi, Angelo Lorenzo Bovenzi, Antimo Buompane, Giuseppe Caturano, Annamaria Cusaniello, Antonio De Spirito, Maria Grazia Di Monaco, Giulio Fasano, Niko Fastampa, Antonio Izzo, Silvano Alberto Pagano, Antonella Russo, Francesco Russo, Giovanni Russo, Giuseppe Sanfelice, Luigi Vinciguerra, Teresa Abate, Amalia Aliberti, Maria Barbato, Carmela D’Addio, Antonietta D’Aiello, Cristina D’Alonzo, Maria Giovanna D’Angelo, Anna D’Elia, Maria Carolina Di Filippo, Giuseppe Diana, Luigi Fraglio, Maria Jeremias,, Francesca Lagnena, Francesca Macchia, Rita Maisto, Maria Masiello, Filomena Mastropietro, Carmela Zappulo, Marta Ceci, Paolo Di Iorio, Ferdinando Russo, Angelo Sconcia, Federico Bernardo, Anna Caccavale, Emanuele Terranova, Giuseppe Ucciero, Antonio Di Puorto, Maddalena IannottaTra, Antonietta Pennacchio, Mariapaola Consolazio, Nicola Villano, Annamaria D’Agostino, Maria Rosaria Monteforte, Anna Sismundo, Clotilde Savastano, Elide De Caprio, Carmela Iannitti Merola.