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Contraddizioni e alibi, ecco perchè per la Procura l’ingegnere è colpevole

L’aggiornamento

Cervino. Nel corso della sua requisitoria il procuratore generale ha ricostruito l’intricata vicenda: secondo l’accusa l’alibi dell’ingegner Acanfora non ha retto. Anzi. Valutando anche le dichiarazioni di alcuni testimoni alcune dichiarazioni del professionista sarebbero state ritenute contraddittorie.

La richiesta di 14 anni di reclusione è dovuta alla concessione delle attenuanti e alla riduzione di un terzo della pena (21 è il minimo per omicidio) poichè il processo si è svolto con rito abbreviato.

L’8 novembre partiranno le discussioni degli avvocati Carfora, Madonna, Jappelli e De Lucia. Poi sarà la volta dei difensori dell’imputato e sarà emessa la sentenza.

Il primo lancio

Cervino. Oggi  udienza importante presso la Corte d’Assise di Appello del tribunale di Napoli relativa all’omicidio del sindaco di Cervino, Giovanni Piscitelli, avvenuto il 28 febbraio 2008, in località ‘Lebbrosi’, Durazzano, al confine con Cervino.

Il procuratore ha chiesto 14 anni di carcere per l’ingegnere Pietro Esposito Acanfora.

L’udienza si è conclusa da pochi minuti, ora ci saranno l’8 novembre e il 19 le arringhe degli avvocati difensori.

Secondo l’accusa Acanfora avrebbe avuto un interesse su Cervino e quindi a sbarazzarsi del sindaco. Si è parlato delle società dell’ingegnere e delle contraddizioni emerse in merito agli orari di quella serata prima di quella famosa cena a tre a Caserta.

Anche la vicenda della rottamazione della macchina è apparsa poco chiara.

Seguiranno aggiornamenti.