Caserta (IM). Grande successo per la presentazione del libro “Seme di gloria” al Duomo di Caserta
Una sala colma di persone quella della Biblioteca del seminario di Caserta per la presentazione del libro:“ Semi di Gloria. L ‘itinerario di Fede di Giacomo Gaglione”.
All’evento sono intervenuti
Mons. Giovanni D’Alise, Vescovo di Caserta autore della prefazione,
Padre Luigi Borriello OCD, Docente di teologia spirituale e Consultore presso la Congregazione dei Santi;
Don Giuseppe Merola della Libreria Editrice Vaticana
Don Edoardo Scognamiglio Teologo Docente presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale sez. San Tommaso.
Della moderazione il prof. Giuseppe Falanga, Direttore Ufficio Pubblicazioni PFTIM di Napoli.
“Non poteva esserci posto migliore se non la sala di una Biblioteca, il cuore dei libri. Sala che racchiude in se Il sapere e la memoria” queste sono le parole di apertura di Mons. Giovanni d’Alise vescovo di Caserta, che si è occupato della prefazione del libro, ha introdotto e spiegato ai fedeli in sala il tema principale della conferenza: ”la sofferenza, che si fa fede. La sofferenza che ti porta a credere sempre di più nel Signore, prendendo come esempio la vita di Giacomo Gaglione”
“Giacomo Gaglione riesce ad essere un “esploratore della felicità” pur senza muoversi dalla sua sedia, dal suo letto, al quale resta inchiodato per 50 anni. D’altronde, lo stesso Padre Pio gli aveva profeticamente detto che, anche senza poter camminare, sarebbe riuscito a farsi conoscere in tutto il mondo: profezia che sembra avverarsi tanto più ora con l’avvicinarsi del giorno della beatificazione di Giacomino Gaglione”
ll testo presentato è particolarmente importante sia per la diffusione della conoscenza che del culto del Venerabile Giacomo Gaglione, ma anche per la riscoperta del senso della vita e delle sofferenze delle “membra”, dei fedeli figli di Dio e fratelli di Gesù, che diventano un solo “Corpo”, la Chiesa, con lo stesso Gesù.
Ma chi è il Venerabile Giacomo Gaglione?
Primo di dieci figli di una famiglia casertana nasce il 20 luglio 1896. Intelligente,studioso, brillante, miete successi nel ciclismo , ama il ballo e la vita mondana che il suo livello sociale gli sembra garantire.
Nel giugno 1912, la mattina stessa in cui avrebbe dovuto sostenere una prova d’esame, un dolore particolarmente acuto al tallone del piede sinistro è il primo inaspettato sintomo di una poliartrite reumatica deformante, di fronte alla quale la medicina è impotente. Il 20 ottobre di quello stesso anno si mette a letto per non rialzarsi più, mentre assiste al naufragio di tutti i suoi sogni di adolescente.
Assillato dai mille perché che accompagnano ogni malattia; dolorosamente segnato nel fisico da dolori lancinanti in tutto il corpo che gli rendono sofferente ogni giornata, Giacomino attraversa un periodo di buio interiore durante il quale, a più riprese, pensa al suicidio. Nel 1919, avendo sentito parlare di Padre Pio ed attratto dal miraggio di una guarigione, si fa accompagnare a San Giovanni Rotondo, dove “non riceve la grazia”, ma “trova la grazia”.
Torna a casa completamente trasformato: inizia a dipingere e la sua casa diventa meta di numerosi artisti casertani, si dedica allo studio della Sacra Scrittura e dedica tutta la sua sofferenza e il suo dolore al Signore, perché credere significa anche soffrire. .
Il miglior capolavoro, però, Giacomino lo compie nella sua vita, che diventa tutta un’offerta in intima unione con Gesù.
Molti prendono la sua vita basata sulla “Sofferenza” come esempio. Sofferenza che diventa Fede.
A Lui, così immobilizzato e piagato, si ricorre per trovar conforto e ricevere sostegno e lui si tiene in contatto tramite lettera con chi è lontano.Nel 1961 il suo corpo diventa un’unica piaga per le vesciche che dalle gambe si espandono in tutto il corpo.
Muore il 28 maggio 1962. Proclamato venerabile, si è in attesa del riconoscimento del miracolo che ne consenta la beatificazione
È stata una serata alla scoperta della fede. Molti fedeli hanno partecipato all’evento fra cui Gianpiero Zinzi, l’ ex prefetto Paolino Madaloni e altre autorità locali. Un evento ben riusciuscito con molta gioia e felicità di Don Antonio.