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Tensione nello stabilimento Jabil: chiesto ricollocamento di 350 operai

Marcianise. C’è preoccupazione e tensione allo stabilimento Jabil di Marcianise (Caserta) tra i lavoratori; stamani i poco più di trecento dipendenti in servizio – gli altri, oltre 350, sono in cassa integrazione – hanno tenuto un’assemblea fuori ai cancelli della fabbrica con i rappresentanti sindacali per fare il punto sulla vertenza che dura ormai da mesi.

 

 

La multinazionale americana non vuole recedere dall’intenzione di licenziare 350 dipendenti sui 700 del sito casertano, e lo ha ribadito a chiare lettere nell’incontro con i sindacati tenuto al Ministero dello Sviluppo Economico il 17 ottobre scorso; sul piatto, quali strumenti per evitare che i dipendenti in esubero finiscano nel bacino dei disoccupati, i vertici della Jabil hanno posto la ricollocazione in altre realtà o l’esodo incentivato, strumenti su cui i sindacati chiedono però maggiore chiarezza.

 

Dal canto suo, il Mise ha invitato le parti a rivedersi in sede territoriale; lunedì 28 ottobre ci sarà un
nuovo confronto a Caserta tra sindacati e azienda, ma intanto i lavoratori hanno annunciato l’adesione alla
manifestazione che si terrà a Napoli il prossimo 31 ottobre. “La preoccupazione è tanta – spiega Francesco
Percuoco, segretario della Fiom-Cgil di Caserta – ai lavoratori abbiamo detto che al momento ci sono pochi
spiragli da parte dell’azienda. Loro sono molto preoccupati. Lunedì torneremo a discutere; alla Jabil chiediamo
di spingere di più sugli strumenti della ricollocazione e dell’esodo incentivato, in particolare di trovare aziende
serie e certificate che siano disposte ad assumere gli addetti in esubero, senza mortificarne le competenze
acquisite negli anni”.