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Zagaria, spuntano i pizzini del boss. Indagata pure l’ex moglie di Inquieto

Casapesenna. Domani, dinanzi al gip Federica De Bellis,  nel carcere di Secondigliano è stato fissato l’interrogatorio di garanzia per l’imprenditore 51enne Vincenzo Inquieto arrestato, sabato sera, a Capodichino, dagli uomini della Dia di Napoli. Era appena sceso dall’aereo e  proveniva da Pitesti, Romania, centro degli affari esteri del clan secondo l’Antimafia e città dove viveva anche il fratello Nicola.

E’ ritenuto responsabile di partecipazione all’associazione per delinquere di tipo mafioso al clan dei Casalesi frazione Zagaria.  Il 7 dicembre 2011 era stato già arrestato, nel corso della cattura del capoclan  Michele Zagaria, proprio per aver favorito la lunga latitanza del boss. Condannato per favoreggiamento aggravato ad anni 4 di reclusione, fu poi scarcerato nell’aprile 2015.

Il suo ruolo, secondo le nuove accuse, ricostruite dagli investigatori con intercettazioni telefoniche ed ambientali con la collaborazione  della Polizia Penitenziaria per le attività di specifica competenza,  è stato anche quello di aver continuato a coadiuvare nelle relazioni esterne il clan dei Casalesi: riceveva ed inviava  pizzini  per conto del boss ed interagiva con gli altri componenti della famiglia  Zagaria e avrebbe investito i soldi del clan in Romania.  Nella nuova misura eseguita sabato,  risulta essere  indagata per ricettazione aggravata  anche la ex moglie Rosaria Massa. Domani  Inquieto sarà assistito dagli avvocati Nicola Marino e Sergio Cola.