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Presentazione del libro di Vittorio Lombardo: “Eraclio, un uomo”

Pietravairano. “Eraclio, Un uomo”, edito da Guida Editori (pp 112) , è un ritratto di vita paesana scritto da Vittorio Lombardo. Il libro non ha la pretesa di assurgere a romanzo storico, quanto piuttosto è una nostalgica immersione, da parte dell’autore, nelle vicende che hanno caratterizzato la vita di Pietravairano nell’ultimo mezzo secolo. La memoria, storica e culturale del paese è, infatti, strettamente connessa alla massiccia emigrazione verso il Nord Italia, la Svizzera.

 

 

O più lontano, l’America e l’Australia; verso tutto ciò che significava la realizzazione sul piano lavorativo e sociale; la soddisfazione di potercela fare; la necessità di mandare del denaro a casa dove una famiglia patriarcale e grantica attendeva. “Eraclio, Un uomo” è la storia della difficile costruzione di un’identità che, però, rimaneva sovente aggappata alla terra nativa, il cui più grande desiderio era farvi ritorno un giorno, anche se solo per trascorrerci gli ultimi anni, giorni di vita. Un’identità che, solo a volte, riusciva a ritagliarsi un posto nel mondo perché, ed emerge con pepotenza dal romanzo, la vita di colui che emigra è quasi sempre scritta nella pietra della propria origine; è malinconica, povera, a latere. Ma il protagonista Eraclio, a seguito di sacrifici e privazioni in Svizzera, dopo aver lavorato anche sul proprio modo di vedere la vita, in origine limitato, lui ce la fa: riesce, via via, ad ottenere lavori sempre meno faticosi e maggiormente remunerativi; ad assicurare alla propria famiglia un dignitoso futuro. L’evoluzione dell’uomo trova l’apoteosi nella laurea dell’unico figlio e, dunque, il riscatto di chi era partito verosimilmente solo con una valigia di cartone, si compie nel consentire che l’unico figlio possa isciversi all’università e giunga senza difficoltà alla laurea. Di fatto ciò avviene e così proprio la cultura, si evince dalle pagine dal romanzo, assurge a chiave di volta per accedere al mondo. Il testo è, dunque, la parabola del passaggio da quel mondo edificatosi sulla povertà e proprio del Mezzogiorno, ad un altro che va, seppur ancora in maniera faticosa, delinenandosi. “Eraclio, Un uomo” ha ricevuto la segnalazione di merito (sezione Narrativa inedita) dalla giuria del Premio Internazionale “Giglio blu” di Firenze.