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Il Comune mette mano all’ex tenuta del boss Schiavone

Di 28 Settembre 2019Politica

GRAZZANISE.  Il «progetto per la riqualificazione ambientale, energerica e funzionale, anche mediante interventi di bioarchitettura ed ingegneria naturalistica, per il recupero e la valorizzazione dell’area sita in località Selvalunga, prossimità via Pino Ingrato, ex tenuta Schiavone (Sandokan), per il riuso e l’inserimento nel percorso produttivo e socio economico attraverso la conversione in fattoria didattica e orto sociale legati all’individuazione dell’itinerario produttivo a alla filiera della mozzarella di bufala» è finalmente in dirittura d’arrivo. Redatto dall’arch. Maurizio  Malena, per conto dell’Amministrazione comunale grazzanisana, ha trovato nel decisivo impulso del commissario prefettizio Aldo Aldi l’auspicatissimo sbocco che sta per tradursi nell’esame da parte della SUA (Stazione Unica Appaltante) e nel prevedibilissimo via libera alla gara di appalto dei lavori. Tutto ciò non sarebbe stato possibile senza la riorganizzazione dell’UTC (Ufficio Tecnico Comunale) opportunamente voluta dal funzionario di governo inviato dal prefetto di Caserta a Grazzanise all’indomani del crollo del mandato che gli elettori, nel 2015, affidarono al sindaco Vito Gravante e alla sua compagine L’Unione (che nel tempo s’è disunita per le cause e con le conseguenze a tutti note).

 

Alacre e duttile, fin dall’afa estiva, l’azione commissariale che speditamente procede, malgrado le numerose precarietà della pianta organica in continua caduta dai tempi del defunto sindaco Enrico Parente (2000-2010). In tal modo, sta giungendo il tempo di realizzazioni concrete che hanno richiesto attenzione alle scadenze dei finanziamenti, integrazioni tecnico-progettuali, accelerazione degli ossessivi tempi burocratici. Un lavorio che Aldi ha svolto e svolge di buon grado, avvezzo com’è a “servire” veramente il “bene comune” e a gestire con oculatezza il denaro dei contribuenti: sino al suo arrivo, infatti, alcune procedure erano incomplete e ferme; nessuno se ne occupava o magari si rinviava a quest’ultimo anno poi abortito del quinquennio della consiliatura. Il commissario s’è dato da fare per poter mettere finalmente “a gara” opere da tempo pensate e rimaste nei cassetti: egli non ha alcuna difficoltà a riconoscere d’aver anzitutto lavorato sull’abbondante grappolo pregresso, pur doverosamente dedicandosi anche a nuove linee d’intervento di cui Grazzanise ha estremo bisogno.

 

Così, mentre 1.500.000 € son pronti per la tenuta di Selvalunga ed altri terreni confiscati, sono parimenti disponibili 1.458.000 € onde procedere alla riqualificazione di strade del centro urbano, 2.730.000 € per la rete idrica da realizzare nella frazione Brezza. Per di più, Aldi conta di spendere 70.000 € al fine di razionalizzare la pubblica illuminazione nel capoluogo comunale (sostituendo almeno cento pali e impiegando lampade led il cui uso consentirebbe di ridurre la bolletta annuale di consumo di energia elettrica (attualmente oscillante sui 103.000 €) portandola a non meno del 70%.

Circolano inoltre nel palazzo municipale altre buone notizie: nella settimana entrante la ditta Verazzo dovrebbe consegnare le chiavi dello stabile che fa tutt’uno con l’edificio tuttora deserto della scuola dell’infanzia “Vittorino da Feltre”: si libererebbe in tale maniera la direzione di marcia per far rientrare quanto prima i bambini dai 3 ai 5 che attualmente sono ospitati nel plesso della scuola primaria “Don Milani” di Via Diaz. Nel contempo, la nuova decisione commissariale di individuare verso Via della Pietra la zona per l’auspicatissima realizzazione di una moderna area-mercato (che porrebbe fine ai problemi e ai rischi derivanti dall’ubicazione delle postazioni commerciali mobili del mercoledì nella centralissima Via Oberdan) lascerebbe utili gli ex campetti di Via Battisti – per trent’anni resi di fatto indisponibili alla pubblica e gratuita fruizione, a seguito di decisioni (ir)responsabili, o quantomeno lente e improduttive, di varie Amministrazioni succedutesi a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso –, al fine di strutturare un attrezzato parco-giochi comunale (anzitutto mettendo a dimora un centinaio di alberi e impiantando le necessarie, e speriamo solide, panchine).

Il flusso operativo di cui abbiamo sinteticamente informato il lettore non è certamente esaustivo, rispetto ai bisogni atavici che si intravedono a tutto campo. Tuttavia è ben chiaro che si tratta di un incoraggiante inizio d’una stagione che il popolo grazzanisano ha aspettato a lungo e invano.

Di qui lo sdegno costantemente serpeggiante che il commissario Aldi è stato costretto a registrare durante udienze a ripetizione che ancòra non s’attenuano. Di qui il monito ai politici desiderosi di andare a sedere in Consiglio comunale, affinché fin d’ora si organizzino seriamente e con competenza e passione (giacché adesso si osservano soltanto assurdi e individualistici attendismi e tatticismi “vecchia maniera” che al momento non promettono nulla di buono, per il perdurante e assordante silenzio – che non è dovuto soltanto ai precoci comizi elettorali elettorali negati dal dottor Aldi– e soprattutto per la mancata e trasparente apertura di tavoli di mediazione e di accordo fra esponenti, partiti e gruppi. Di qui la raccomandazione all’intero elettorato di tenersi desto e corresponsabile da subito e non soltanto nel “giorno delle urne”, rinunciando a vendere il voto per un piatto di lenticchie e cominciando una buona volta a leggere e rispettare le regole della vita municipale, a cominciare dallo Statuto che meriterà, appena possibile, una profonda revisione di sostanza e di indirizzi.