Marcianise/Caserta. Svolta nell’inchiesta sull’ospedale di Caserta. E’ stata infatti scarcerata nelle ultime ore uno dei personaggi chiave dell’inchiesta che portò lo scorso luglio a 3 arresti e 41 indagati. Il gip Ivana Salvatore ha infatti revocato la custodia cautelare cautelare in carcere nei confronti di Angelina Grillo: il giudice ha accolto l’istanza presentata dagli avvocati Mario Mangazzo e Pasquale Raucci, sostituendo la misura iniziale con quella meno afflittiva della detenzione casalinga. La 50enne, già candidata al consiglio comunale, attenderà dunque la conclusione delle indagini ai domiciliari nella sua abitazione di Marcianise.
La Grillo è considerata dalla Procura un vero e proprio hub per tanti utenti (molti dei quali provenienti dalle zone di Marcianise e Capodrise) che vorrebbero sottoporsi agli esami senza attendere i tempi delle prenotazioni.
Le telefonate acquisite dalla Procura
Diverse le intercettazioni telefoniche a suo carico nelle oltre 400 pagine dell’ordinanza notificata dai Nas di Caserta. In una telefonata la donna parla con un certo Alessandro che le chiede di ricordarsi quella cosa. Grillo dice di andare da un suo collega e di dirgli che è suo cugino: “Lui sa già tutto”. L’uomo non risulta essere nell’elenco delle persone che nella data indicata (peraltro di domcenica) erano stati sottoposti ai prelievi del sangue ma li farà comunque.
In un’altra telefonata Angelina Grillo spiega al collega Vincenzo quali esami fare ad Antonio “compreso l’esame delle feci che il primario ne è a conoscenza”. Inutile dire che neanche Antonio è tra i prenotati e l’esame viene fatto a titolo di cortesia. La Grillo peraltro pur intercettando i “clienti” non prenotati non è un’infermiera: opera come tecnico di laboratorio e quindi non partecipa al prelievo dei campioni ma si limita a riceverli.
Molte delle persone che si rivolgono a lei arrivano proprio da Marcianise. Come una Maria che la chiama la sera del 4 dicembre dicendo che “se è possibile fare un prelievo”. E si accordano per vedersi all’ospedale. Poche settimane dopo i fatti contestati nell’indagine la donna si candiderà anche come consigliere comunale nella lista “Marcianise nel Cuore” (a supporto della coalizione di Dario Abbate), non venendo eletta.