Marcianise/Santa Maria Capua Vetere. Non solo i rifiuti interrati a Marcianise. A respirare i veleni della Lea non sono stati solo i cittadini della fascia intorno a località Ceraso, ma anche quelli di un’altra area popolosa della provincia e, giocoforza, anche i detenuti. Perchè una parte dei rifiuti destinati al sito di Marcianise sarebbero stati dirottati in un’area di fronte al carcere di Santa Maria Capua Vetere, territorio di San Tammaro.
E’ un particolare che emerge da una conversazione intercettata tra un ex dipendente Lea e la compagna. I due parlano dei viaggi di Violante Marasco (poi fermato nel blitz della settimana scorsa insieme al patron Angelo Egisto di Marigliano) e di un un appuntamento presso la Guardia di Finanza “Di dove?”. “Di Marcianise, perchè il pasticcio lo fece lì”.
Parlano di cosa potrebbe rispondere Violante Marasco nel caso venisse chiamato dagli investigatori: “Io non so nulla a me mi ha comandato quello, prendetevela con quello”. Il riferimento è ovviamente a Angelo Egisto. Lei risponde che anche se comandato “da chill” comunque non lo doveva fare “perchè la legge dice così”. L’ex dipendente dice alla moglie che proprio Marasco una volta gli confidò che se un giorno fosse andato in galera ci doveva andare “anche lui (Angelo Egisto) e Carmelo cosa ha capito?”
La moglie è preoccupata ma cerca di stare tranquilla perchè è andato a scaricare sempre con le carte in regola, mentre, parlando di Violante, afferma che sarebbe andato più volte a scaricare di fronte al carcere senza alcuna documentazione. Il contenuto della conversazione intercorsa tra ex dipendente Lea e compagna svela secondo la Procura sammaritana, oltre al possibile interramento di rifiuti presso il sito di stoccaggio di località Ceraso su direttive di Egisto, sarebbe andato più volte a scaricare “di fronte al carcere” senza alcuna documentazione, a conferma – secondo il gip Ivana Salvatore – delle illecite modalità di gestione dello smaltimento di rifiuti.