Castel Volturno. Si sarebbe messo a disposizione degli interessi della clinica Pineta Grande di Castel Volturno, arrivando a fornire ai responsabili della struttura, “in maniera indebita e clandestina”, atti che riguardavano le iniziative prese da un’altra casa di cura “concorrente”. E’ l’accusa contestata all’ex sindaco di Castel Volturno, Dimitri Russo, indagato nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere che questa mattina ha portato al sequestro, da parte dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta, del cantiere di ampliamento della clinica Pineta Grande. La “messa a disposizione” di Russo, sarebbe stata finalizzata, spiega la nota firmata dal Procuratore Troncone, ad “assicurarsi un dignitoso e rispettoso futuro personale al termine dell’incarico politico di sindaco”.
Poco dopo la dettagliata nota firmata dal procuratore capo Maria Antonietta Troncone è arrivata però la replica dell’ex primo cittadino che via facebook non le ha mandate a dire ai magistrati sammaritani: “Secondo la Procura di Santa Maria Capua Vetere, per garantirmi un futuro professionale dopo l’incarico da Sindaco (azz, loro lo sapevano già nel 2017 che non mi sarei candidato!), oltre che rivelare documenti segreti delle CIA e della NASA, mi sono attivato, in qualità di presidente della IncoFarma, per istituire l’ottava farmacia comunale nella clinica Pinetagrande”.
“Incredibile! Anzitutto le farmacie comunali non possono essere aperte presso una clinica o un ospedale in cui possono esserci solo farmacie ospedaliere (che la Inco.Farma per legge non può gestire); poi la gestione dell’ottava farmacia comunale, come da statuto Inco.Farma (modificato proprio durante la mia presidenza), deve essere messa a bando e quindi non è più assegnabile automaticamente, come succedeva nel passato, alla stessa Inco.Farma; infine, l’ottava farmacia comunale è stata già assegnata e individuata dalla mia Giunta nei pressi del Bar Tropical sulla Domiziana. E meno male che non sono sindaco altrimenti questi mi avrebbero messo pure in galera!”