Marcianise. C’erano due giornate di lavoro alla Lea a Marcianise, seppur nella stessa data. Una canonica che cominciava la mattina e finiva alle 16. Un’altra partiva quando l’ultimo dipendente “inconsapevole” aveva lasciato la zona industriale. A quel punto chiuso il cancello come da indicazioni “del masto”, si cominciava a scavare.
A incastrare Angelo Egisto, 33enne imprenditore di Marigliano e amministratore della Lea, prima ancora della Guardia di Finanza è stato un suo ex dipendente che aveva con lui un conto in sospeso: delle mensilità arretrate. Nel novembre 2018 l’uomo si reca negli uffici della caserma delle fiamme gialle di via Santella e racconta ciò che sa dei lavori che, sotto la regia di Egisto, sono stati effettuati in località Ceraso.
Gli basta riavvolgere il nastro di dodici mesi: è nel novembre 2017, infatti, quando cominciano presso l’area posta sul retro del capannone gli interventi per ripristinare il piazzale. “In realtà tali lavori erano solo una copertura per sversare tonnellate di rifiuti umidi all’interno di una buca scavata con uno scavatore” riferisce la “gola profonda”.
I lavori – secondo il suo racconto – venivano effettuati dopo le 16 quando tutti i dipendenti lasciavano gli uffici ed il capannone. “Ho sentito dire che è stata scavata una fossa di 90 metri di lunghezza x 45 di larghezza e 8 metri di profondità e che Egisto avrà potuto guadagnare 2 o 3 milioni di euro. Mi sono recato anche presso il Comune di Marcianise per riferire le stesse informazioni al sindaco”.
Nella foto Angelo Egisto