Napoli. La denuncia arriva da Salvatore Capparelli, pasticciere del centro storico di Napoli. Il maestro pasticciere denuncia che ha perso il 60 per cento dei dipendenti in poco tempo a causa del reddito di cittadinanza. Tre soltanto sono quelli rimasti nel suo laboratorio di pasticceria.
Costretto a chiudere la gelateria per mancanza di personale, Capparelli adduce tutta la responsabilità degli improvvisi licenziamenti e richieste di disoccupazione al reddito di cittadinanza. “Chi ha un impiego si fa licenziare per godere di un assegno. Allo Stato non chiedo di eliminare il reddito di cittadinanza – conclude il pasticciere napoletano – ma di fare in modo che funzioni”.
Napoli e provincia fanno il pieno di card, su 68 mila lavorate dall’istituto di previdenza (78 mila totali), 53 mila hanno superato i primi controlli, stop invece a 15 mila domande non in regola con i requisiti richiesti. L’Inps prevede di accogliere il 75 per cento delle domande su scala nazionale. Dunque, un altro record per Napoli: dopo il boom di domande presentate, più dell’intera Lombardia ora l’en plein di carte.