Capua. È scontro tra Procura e difesa sull’utilizzo delle intercettazioni a carico dell’ex sindaco di Capua Carmine Antropoli e della sua compagna ed ex consigliera provinciale Lucrezia Cicia. I due sono accusati di aver utilizzato l’auto del Comune di Capua per fatti privati e per questo sono finiti a processo.
Questa mattina è stata celebrata un’udienza breve. La difesa del chirurgo, rappresentata dagli avvocati Paolo Di Furia e Mauro Iodice, si è infatti opposta all’acquisizione di alcune intercettazioni telefoniche e ambientali ritenute inutilizzabili per questo procedimento. Tra un mese la prossima udienza e un primo responso su quella che rappresenta una prova chiave.
L’inchiesta della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere è partita dalla denuncia dell’ex direttore del Museo d’Arte Contemporanea Luigi Brandi, poi deceduto.
I fatti contestati sono avvenuti tra il 2013 e il 2016, ultimo anno dell’amministrazione Antropoli prima delle elezioni che segnarono il successo di Eduardo Centore. Sono quattro gli episodi finiti nell’indagine: stando all’impianto accusatorio l’autista del sindaco avrebbe accompagnato con l’auto del Comune Lucrezia Cicia a lavoro e a sbrigare faccende personali su input di Antropoli.
L’ex sindaco peraltro è tornato in libertà e a Capua soltanto lunedì dopo 7 mesi di detenzione (4 in cella, 3 ai domiciliari in Abruzzo) per l’inchiesta sulle infiltrazioni dei Casalesi nel voto a Capua.