Marcianise. Alcuni risultati importanti già sono stati ottenuti nel corso dell’estate. I controlli anti furbetti però sono destinati ad ampliarsi ed intensificarsi. Opifici, laboratori, attività commerciali: ovunque possono annidarsi fruitori del reddito di cittadinanza, che però continuano a lavorare, ovviamente in nero, incassando di fatto due mensilità. Quella dello Stato e quella del datore di lavoro connivente, che dal canto suo risparmia pure i contributi.
Un sottobosco di illegalità sul quale le forze dell’ordine stanno indagando in particolare a Marcianise, dove tra zona industriale e diverse attività dislocate anche a ridosso del polo commerciale, c’è tanto da scandagliare. Basterebbero da soli i marcianisani beneficiari della misura a dare lavoro agli investigatori: soltanto in città, secondo gli ultimi dati dell’Inps, sono ben 1042 le persone che riscuotono il contributo. Nemmeno tantissime se si guarda alle vicine Orta di Atella (1070 ma con metà popolazione) e Maddaloni (1544 con stesso numero di residenti).
Alla luce di questo già da tempo sono partiti controlli incrociati da parte dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza: un’offensiva che già nell’ultimo mese ha dato importanti risultati. Decine le ispezioni effettuate sul territorio e non solo: nella zona Asi è stato beccato dai carabinieri un operaio che da 4 mesi faceva la “doppietta” reddito-stipendio, mentre le fiamme gialle hanno esteso l’attività anche alle realtà limitrofe, comprese Maddaloni e la Valle di Suessola, dove è stato denunciato un artigiano.