Regionale. “Ci aveva detto che aveva mal di testa. L’abbiamo portata in ospedale a Cava. Mia figlia non era una ragazza malata. Sapevamo che aveva un soffietto al cuore, ma lo tenevamo sotto controllo. Ci hanno detto che dovevano sostituire un tubicino (valvola). Ci hanno assicurato che si trattava di una sciocchezza. E non solo. Ci hanno garantito che il reparto del Ruggi è un centro all’avanguardia. È entrata in sala operatoria alle 8.30 e alle 12.45 l’intervento è terminato. Ci hanno detto che era andato tutto bene.”
A parlare è Carmine Ferrara, il papà di Lucia, la 17enne deceduta dopo un intervento al cuore nel reparto di cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona, che non riesce a darsi pace. “Voglio la verità su quello che è accaduto a mia figlia perchè i medici non sono stati chiari con noi. Ci hanno riempito di chiacchiere”.
“Alle 16.50 mia figlia torna in sala operatoria, ma non sappiamo perché deve essere operata di nuovo. Vediamo Lucia solo venerdì. L’abbiamo chiamata. Lei ha anche reagito. Poi non abbiamo capito più nulla. Ci hanno detto di tutto che i tubicini del suo cuore erano troppo stretti. Poi che stava andando tutto bene. E dopo ancora che stava male. A me sembravano solo tante bugie. Ci hanno detto addirittura che potevano sottoporla a trapianto e che Lucia era piccola e perciò sarebbe stato facile”.