Aversa. L’organizzazione potente e arrogante che si presentava a scadenze regolari da negozianti e imprenditori (talvolta nemmeno c’era bisogno di andare) non esiste più da tempo. Dare però per finito il fenomeno delle estorsioni nell’agro aversano non fotografa la realtà che ci circonda.
Il mese appena trascorso rappresenta storicamente una delle tre scadenze fisse imposte dai Casalesi per riscuotere la “tassa della tranquillità” e in alcuni paesi dell’agro aversano qualcuno sembra non essersi dimenticato dell’appuntamento. Quattro malviventi di piccolo calibro si sarebbero infatti presentati in alcune attività tra Carinaro, Teverola e Lusciano, a “nome degli amici”. Per loro conto avrebbero chiesto soldi al punto da spingere la collega Marilena Natale a fare un appello a coloro che hanno ricevuto la visita: “Denunciate, sono quattro guappi di cartone”.
In attesa di eventuali sviluppi restano drizzate le antenne degli investigatori anche al cospetto di un quadro profondamente mutato nella galassia dei Casalesi nel corso degli ultimi anni.
“Mantengono il controllo territorio facendo ricorso a sempre nuove modalità operative per la gestione delle estorsioni, dell’usura, del traffico di stupefacenti, del gioco e delle scommesse d’azzardo. A tali illeciti “tradizionali”, il cartello è riuscito, nel tempo, ad affiancare forme di condizionamento della realtà politica locale” ha evidenziato la Direzione Investigativa Antimafia nell’ultimo dossier semestrale, pubblicato poche settimane fa.