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Una vita di sacrifici spazzata via in un attimo: due comunità in lutto per Michele. FOTO

Maddaloni. Il suo mondo lo attende. Come succedeva ogni fine settimana per Michele Crisci pronunciava quella parola che ai suoi cari aprivano un mondo: “Scendo”. Sei lettere che per la sua famiglia significavano due giorni di spensierata felicità e per lui centinaia di chilometri su e giù per lo Stivale. Per lui non rappresentavano un problema. Michele Crisci, 54 anni, originario di San Marco Trotti, ha dedicato tutta la sua vita ai sacrifici ed al lavoro per la sua famiglia, residente in via Ponte Grotta, strada stretta tra la frazione maddalonese di Montedecore e Messercola.

Ieri all’alba è morto proprio mentre stava tornando a casa contro altri 6 amici campani. E’ accaduto nei pressi dello svincolo dell’autostrada di Villa Cosstanza in Toscana. Secondo una prima ricostruzione della polstrada, l’operaio maddalonese viaggiava a bordo di un furgone della sua ditta che, per cause in corso di accertamento, avrebbe urtato una barriera di protezione per poi ribaltarsi più volte. Feriti altri cinque operai. L’uomo che era alla guida del mezzo, di 48 anni, sarebbe rimasto ferito ma non verserebbe in condizioni gravi. Michele, invece, è morto sul colpo.

La notizia della sua morte si è rapidamente diffusa a Montedecore, la frazione dove vive la sua famiglia, e Messercola: due comunità distrutte dal dolore per Michele. Si vedeva poco da queste parti, per la sua vita da pendolare, che spesso lo costringeva al Nord, ma ognuno ha di lui un grande ricordo. Lascia una moglie e due figlie. La prossima settimana, dopo l’esame autoptico, la salma tornerà nella sua terra per l’ultimo viaggio.