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Beccati a rifornire di droga commerciante: verdetto del gip per Pipetto e la Morgillo

Arienzo. Il gip Rotondi del tribunale di Benevento nella convalida di stamani ha liberato dagli arresti domiciliari la 32enne Veronica Morgillo e il suo convivente Francesco Pipetto Iannone 48enne, entrambi difesi dall’avvocato Fucci.

Per Iannone l’obbligo di firma alla caserma dei carabinieri di San Felice, mentre la Veronica è libera. I due naturalmente andranno a processo per questo episodio.

Erano stati arrestati martedì pomeriggio dai carabinieri del comando provinciale di Caserta a Rotondi, durante la fuga avevano buttato anche un involucro contenente sei grammi di cocaina.

A casa della coppia erano stati trovati alcuni contanti ed un medicinale. Secondo gli inquirenti questo medicinale serviva per rendere più forte il principio della cocaina, mentre secondo la 32enne originaria dei Crisci era un ansiolitico che utilizzava lei.

 

Il Giudice delle Indagini Preliminari, presso il Tribunale di Avellino, all’esito dell’udienza di convalida, ha accolto dunque la tesi dell’Avv. Vittorio Fucci jr, scarcerando Francesco Iannone di 48 anni, detto “Pippetto”, e Veronica Morgillo, di anni 32, detta “a Rossa”, entrambi di Arienzo.

Come si ricorderà i due erano stati arrestati, dai Carabinieri del Nucleo Operativo di Caserta, a seguito di attività info investigativa, nella presunta flagranza dello spaccio di 6 gr. di cocaina, che stavano cedendo ad una persona in un negozio di autoricambi di Rotondi.

Lo Iannone è ritenuto dagli inquirenti il referente della vecchia guardia del clan dei sanfeliciani, collaborato da alcun tempo dalla Morgillo.

La presunta attività di spaccio dello Iannone e della Morgillo, per gli investigatori, rappresenta la prova della infiltrazione sempre più possente della malavita casertana nel Sannio e nell’Irpinia, a seguito dello scompaginamento del presunto clan di S. Martino, falcidiato dai numerosi arresti dei suoi componenti.

Allo Iannone e alla Morgillo, a seguito di perquisizione personale, veicolare e domiciliare, venivano rinvenuti anche somme in contanti, costituite da banconote di piccolo taglio, indicative di provento di spaccio, nonché del nastro isolante e un medicinale il cui principio attivo è noto per essere uno di quelli adatti  ad aumentare gli effetti stupefacenti della cocaina.

Inoltre i carabinieri, a seguito di perquisizione domiciliare presso l’abitazione dei due, rinvenivano un impianto di videosorveglianza, ritenuto utile dagli investigatori, per avvedersi dell’arrivo dei carabinieri rispetto ad una presunta attività di spaccio