Lusciano. Un fiume in piena. Migliaia di persone hanno invaso Lusciano. Erano provenienti dall’agro aversano, ma anche dall’hinterland partenopeo e dal resto della provincia di Caserta. Le sentinelle della Terra dei Fuochi, i residenti esasperati, ma soprattutto tantissimi bambini che hanno urlato il proprio no ai roghi tossici e il sì alla vita. Armati di striscioni e mascherine, ma anche di tanta rabbia.
Tutti hanno negli occhi il fumo nero di questi notti insonni. Molti hanno nel cuore un proprio caro che ora non c’è più. Qualcuno ha addirittura in mente di lasciare la propria casa: “Qui non si vive più”. Tra le voci della protesta don Maurizio Patriciello che racconta anche un retroscena della marciano: “C’erano migliaia di persone esasperate per i roghi tossici, le montagne di immondizie e i fetori che sono costrette a subire. Venivano da tanti paesi. Gente che merita rispetto. Gente che chiede solo i propri inalienabili diritti. Purtroppo, per colpa di qualche sprovveduto, c’è stata un po’ di confusione sul tragitto da percorrere. Il rispetto per chi organizza un evento è fondamentale e queste poche persone non hanno dimostrato di averlo. Dispiace. Quando i poveri si fanno guerra ci guadagnano solo i ricchi. Quando gli onesti sprecano le forze a litigare fra loro, vincono i disonesti. Purtroppo non sempre la gente buona lo capisce. Ciò non toglie l’importanza della manifestazione di questa sera. Bene farebbero le legittime autorità a prenderne atto. Un popolo stanco, umiliato e deluso grida il suo dolore. E chiede di vivere dignitosamente. Grazie a chi ha organizzato la manifestazione a Lusciano e a coloro che vi hanno preso parte.”
Intanto però anche nella notte della protesta si continua a bruciare: ad Acerra un maxi rogo è stato segnalato a vigili del fuoco e polizia in via Omo Morto, nei pressi del Depuratore. Due gli incendi invece nel territorio caivanese, uno dei quali a Pascarola, a pochi metri dal Casertano. Fumo nero visibile anche da Santa Maria Capua Vetere, con la solita zona Stir nel mirino, ma anche tanti marcianisani hanno dovuto convivere con miasmi “sospetti”.