Regionale. Bosco Estirpato di Marigliano, a pochi metri da Polvica e Pezzalunga e con la Valle alle spalle. Zona ASI di Pascarola, in linea d’aria vicinissima a Marcianise, come puntualmente si nota ogni volta che qualcuno appicca roghi in zona. Sono questi due dei tre siti scelti dalla Regione per fronteggiare l’imminente emergenza e stoccare i rifiuti accumulati per lo stop forzato per manutenzione del termovalorizzatore di Acerra. Il piano della Regione guidata dal governatore Vincenzo De Luca salva dunque Acerra e Giugliano, ma mette la bandierina, tuttaltro che contesa dei siti di stocaggio, in altri due luoghi vicinissimi a Terra di Lavoro.
Secondo il dossier inviato in queste ore dall’ingegner Gianfranco Iodice all’assessore Fulvio Bonavitacola e ripreso da “Repubblica”: tre sono le soluzioni ottimali, scartando località Pantano ad Acerra
e Cava Giuliani a Giugliano. Si tratta di località Fungaia a Casalduni nel Beneventano (davanti allo sitr), la piazzola di Bosco Estirpato a Marigliano e il sito ex Igica nella zona Asi di Pascarola, territorio di Caivano.
In attesa dell’incontro decisivo di lunedì sono già state stabilite le quote di rifiuti da stoccare: 20mila tonnellate a Casaludini, 5mila a Marigliano, 10mila a Caivano. Le proteste però non mancano e tra le prime voci di dissenso per la scelta di Caivano c’è quella del parroco simbolo della lotta nella Terra dei Fuochi, don Maurizio Patriciello: “Incredibile. A Caivano arriveranno altre immondizie per far fronte alla chiusura dell’ inceneritore di Acerra. ‘ Provvisoriamente’ dice chi di competenza. Il problema vero è che, dopo tante bugie e promesse non mantenute, nessuno crede più a nessuno. Soprattutto quando si parla di munnezza. Il Signore abbia pietà di noi.”