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Erano altri tempi: quando De Lucia si portò i rifiuti a casa. Perché non seguire lo stesso esempio?

San Felice a Cancello. Lo potevano fare lo sforzo questi 4 dipendenti della Buttol, un autista e 3 operatori ecologici tutti di San Felice dopo che l’ufficio comunale alle ore 13 era riuscito ad ottenere uno scarico per l’umido presso la Gesia.

Si sono rifiutati, chiaramente non a torto, visto che sulla carta gli stipendi li devono ancora prendere, ma da sanfeliciani avrebbero dovuto far prevalere la ragion di Stato.

Questa situazione che riguarda soltanto l’umido ci fa venire in mente quanto accadde nel gennaio del 2008, quando l’allora sindaco Pasquale Ferdillone De Lucia,a fronte dell’emergenza rifiuti regionale, la più grande della storia, si portò l’immondizia a casa.

Un paragone solo virtuale, erano tempi diversi, non c’era la differenziata, si cumulava tutto.

Magari qualche assessore che abita in periferia, proprio in quella zona, o lo stesso sindaco (casa paterna) potrebbero seguire l’esempio del 56enne di via Pizzone.

VI ALLEGHIAMO IL COMUNICATO STAMPA E LA FOTO DI VIA PIZZONE ERA IL 23 gennaio 2008

 

 

Con una decisione che ha del clamoroso, il sindaco di San Felice a Cancello e presidente del consiglio provinciale di Caserta, Pasquale De Lucia, ha emesso un’ordinanza per disporre l’ubicazione di sei cassoni scarrabili in adiacenza della sua villetta di via Pizzone, a metà strada tra le frazioni San Marco, Cancello Scalo e Botteghino.

 

 

All’interno dei cassoni sono stati ammassati tutti i rifiuti raccolti sul territorio nel pomeriggio di mercoledì, dopo un’operazione coordinata e concertata con i consiglieri comunali e gli assessori. “

Abbiamo cercato – commenta il sindaco De Lucia – di alleggerire i residenti dalla presenza ingombrante dei rifiuti, per dare vivibilità alle piazze, agli ingressi delle scuole e delle chiese. Dopo una raccolta effettuata nel pomeriggio in tutto il territorio, sul ciglio della strada dove risiedo ed in adiacenza della mia abitazione sono stati posizionati gli scarrabili, all’interno dei quali è stata depositata l’immondizia. Ho optato per questa soluzione in quanto altri sindaci prima di me hanno tentato di individuare dei siti provvisori, e per questo motivo sono stati contestati dai residenti delle località indicate dall’amministrazione. Mi è sembrato quindi giusto optare per questa soluzione, anche perché abito in periferia, in questo modo non abbiamo penalizzato nessuno e nel contempo abbiamo liberato le strade. Ho fatto in modo che la strada diventasse a senso unico e vi ho fatto piazzare i cassoni; in un contesto di grande emergenza penso che un sindaco che si rispetti debba dare per primo il buon esempio”.