Marcianise/Caserta. C’è anche l’ex presidente della Provincia Domenico Zinzi tra gli indagati nell’inchiesta sui favori all’interno dell’ospedale di Caserta. Una posizione marginale quella dell’ex sottosegretario, coinvolto per una richiesta di esami fatta per la figlia, bypassando il centro prenotazioni. Il nome di Zinzi compare per la prima volta in un’intercettazione del 17 agosto 2016 quando un infermiere della struttura pure lui indagato, Golino, telefona ad Angelina Grillo, tecnico di laboratorio: “Ha chiamato il presidente, domani mattina dovrei fare un prelievo alla figlia!”. “Ma chi è? chi te l’ha chiesto?” risponde lei. “Mimì Zinzi, il presidente!”
Le telefonate intercettate nei giorni seguenti confermano che il 17 agosto 2016 gli indagati hanno effettivamente espletato gli accertamenti richiesti Zinzi. Lo stesso Golino contatta,
infatti, la Grillo spiegandole come recapitare il referto a Zinzi; alla fine, a causa di concomitanti impegni della Grillo (legati al concorso della figlia nell’Esercito), i due decidono che
sarebbe stato il Golino a ritirare i referti e a consegnarli allo Zinzi.
“Oh Angela, buongiorno scusami .. senti allora due soluzioni .. lui non si sa se ci sta o non ci sta (fa riferimento a Zinzi Domenico) .. o gliela buchi .. nella buca della posta e poi gli fai uno squillo e gli dici: “Presidente ve l’ho bucata nella buca della posta!” ..oppure ci mandi.. ha detto però è meglio il cartaceo perchè tu lo sai..”. Le premure dei due indagati (che si preoccupano addirittura di consegnare a domicilio il referto) sono premiate da una telefonata di ringraziamento, ricevuta il giorno dopo dalla Grillo da parte di Domenico Zinzi.
Gli esami, secondo la ricostruzione del gip, sono stati effettuati senza attivare il normale canale di accettazione a mezzo CUP, com ‘è confermato dalle irrituali modalità di richiesta telefonica, raccolta e consegna a domicilio di campioni e reperti.