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Volevano punire il pusher che gli aveva venduto droga falsa: così l’americano ha ucciso il povero Mario

Somma Vesuviana. Uno dei due cittadini americani fermati oggi per l’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega ha ammesso le proprie responsabilità affermando di essere lui l’autore materiale dell’accoltellamento. Si tratta della persone con i capelli mesciati apparso in una foto e ripreso da alcune telecamere.

I due (non studenti ma semplici turisti, ndr) erano in cerca di droga a Trastevere ma la sostanza acquistata era semplice aspirina: perciò hanno rubato la borsa del pusher nel tentativo di recuperare i soldi. Questa la dinamica della vicenda che ha portato all’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. In base a quanto ricostruito dagli inquirenti i due ragazzi americani si erano recati a Trastevere per acquistare sostanze stupefacenti: dopo essersi resi conto di essere stati ingannati, hanno strappato la borsa allo spacciatore che conteneva il suo telefono cellulare.

L’uomo ha quindi contattato i due chiamando il suo numero di telefono per avere indietro la borsa. Il pusher avrebbe poi chiamato il 112 per comunicare che era stato scippato e che si era accordato con i due americani per la restituzione della borsa. A questo punto, all’orario stabilito i due carabinieri, in borghese, si sono recati in via Pietro Cossa. Li’ hanno incontrato i due ragazzi con i quali è scoppiata una violenta colluttazione durante la quale il vicebrigadiere è stato colpito con otto coltellate risultate poi fatali.

“Quando ho sentito Mario urlare ho lasciato quell’uomo e ho provato a salvarlo, perdeva molto sangue” ha riferito Andrea Varriale, l’altro carabiniere che era intervenuto insieme al povero Rega. A quel punto è scattata la caccia ai due aggressori: secondo le prime informazioni si sarebbe trattato di due nordafricani, magri e alti circa un metro e 80. Uno con i capelli mesciati. Nel pomeriggio di ieri sono stati fermati i due americani, rintracciati in un albergo: sono stati incastrati dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza.

Nella foto a sinistra il giovane che ha confessato, al centro l’altro americano fermato e a destra Mario Rega Cerciello