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La notte più lunga, miasmi dallo Stir: “Qui non si dorme più”

Santa Maria Capua Vetere. Le Associazioni  “Fermiamo il Degrado Ambientale”, “Fermiamo i Roghi Tossici”, PASSIONE CIVICA, “Adotta la CITTA’, “Comitato Cittadino per la Delocalizzazione dello STIR”, ancora una volta denunciano la grave situazione che si registra in città per la presenza dello STIR.

 

Questa notte e fino alla mattina (quando scriviamo alle ore 7,25 l’odore è ancora persistente) la città è stata investita da odori nauseabondi di immondizia in decomposizione, il tipico odore dello STIR del quale purtroppo sono esperti i cittadini sammaritani.

 

Il fenomeno ha avuto una fortissima intensità, tanto da essere registrato anche a San Tammaro, Curti, San Prisco.

 

“Non se ne può più- ha dichiarato l’avv. Raffaele Aveta- l’estate diventa per i sammaritani una croce. Alle nostre denuncie purtroppo nessuno fa seguire fatti concreti. Ci aspettiamo che il Sindaco intervenga immediatamente per accertare quanto accaduto questa notte e laddove si renda conto che l’impianto non è a norma lo chiuda per consentire gli opportuni adeguamenti. Non si possono più aspettare dei lavori annunciati da tempo e ancora da eseguire. Se l’impianto presenta delle carenze tecnologiche va chiuso e nessun compromesso può essere accettato. Continueremo, comunque, in tutte le sedi istituzionali la nostra battaglia per la delocalizzazione dello STIR dal territorio sammaritano.”. In questa vicenda- ha sottolineato Dolores Nespoli, dell’associazione “Fermiamo i Roghi Tossici”, vengono infatti compromessi diritti elementari del cittadino: il diritto a respirare, il diritto alla salute, priorità per qualsiasi paese civile. Parliamo di diritto alla salute non perché siamo certi che ci sia una relazione con l’elevato tasso di tumori al polmone registrato in città, ma con riferimento all’impatto negativo, di carattere anche psichico, sull’esercizio delle normali attività quotidiane di lavoro e di relazione. Non riusciamo proprio a comprendere- ha sottolineato Anna Fabozzi, Presidente dell’associazione “Fermiamo i Roghi Tossici”, come gli Amministratori non siano in prima linea con noi per chiedere che l’impianto di smaltimento rifiuti venga costruito in un’area più consona della Provincia di Caserta, lontana da centri abitati.

 

La nostra richiesta dopo oltre venti anni ha assoluta validità ed è mossa da un principio di solidarietà tra i territori che devono dividere il carico ambientale generato dalla gestione dei rifiuti a livello provinciale”.