Skip to main content

Di caldo si muore davvero: dall’asma all’infarto, i rischi aumentano fino al 35%

Nazionale. Da quelle del respiro a quelle del cuore, il calore estremo peggiora i sintomi di diverse malattie e aumenta in media del 20% la mortalità per ogni tipo di causa. A mettere in guardia è il Ministero della Salute, che ha pubblicato il nuovo Piano Nazionale di Prevenzione degli effetti del caldo sulla salute. Le elevate temperature aumentano la disidratazione e la dilatazione dei vasi sanguigni, con una serie di conseguenze su tutto il corpo. In persone sane, ricorda il documento, “il caldo può aumentare il rischio di patologie cerebrovascolari e trombosi attraverso un aumento della viscosità del sangue e delle piastrine”. In chi soffre di scompenso cardiaco e tachicardia può aumentare il rischio di ipotensione e alterare lo squilibrio-elettrolitico.

 

Inoltre, si legge, “attiva meccanismi di natura infiammatoria e riduce le difese immunitarie locali, aumentando il rischio di infezioni respiratorie”. Respirare aria calda e umida può provocare, poi, “broncocostrizione in pazienti con asma e broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO)”. Tutto questo si traduce “in incrementi di mortalità, ricoveri, accessi in pronto soccorso”. Anziani, bimbi, donne in gravidanza e persone con deficit cognitivi, sono le persone più in pericolo.

 

A questi si aggiungono tutti coloro che soffrono di malattie croniche. Il caldo infatti aumenta del +35% di mortalità per malattie respiratorie, del +15% quella per ischemia cardiaca, del +22% per malattie respiratorie croniche, del +20% per ictus e del +25% per malattie del sistema circolatorio. Oltre ad aggravare patologie già esistenti, l’afa provoca disturbi specifici come crampi, edema, eruzioni cutanee, colpi di calore.