Santa Maria Capua Vetere. Dopo una lunga ed estenuante istruttoria dibattimentale il Giudice Monocratico c/o il Tribunale di S. Maria C.V. – Dott.ssa Marinella Graziano – ha assolto il consigliere comunale Baldassarre Agostino, la sorella Concetta e la madre Petrella Marianna dalle gravi accuse mosse loro dalla signora Baldassarre Carla.
Questi i fatti: in data 12.12.2012 la Baldassarre Carla denunciava ai carabinieri di S. Maria C.V. di aver ricevuto, qualche giorno prima, una missiva dal Comune di S. Maria C.V. Settore Tecnico Area Urbanistica avente ad oggetto il permesso a costruire n. 112 del 26.11.12 dal quale si evinceva che la stessa, in data 16.11.2012 (acquisito al protocollo con n. 0041276), aveva dato il suo consenso per il rilascio della concessione edilizia per i lavori da effettuarsi presso l’abitazione sita in S. Maria C.V. alla via Martiri Cristiani, II traversa privata. Orbene ella chiariva di non aveva mai firmato nessuna nota avente ad oggetto l’assenso alla richiesta ed al rilascio del citato permesso e pertanto, dopo aver acquisito la copia degli atti, disconosceva categoricamente la firma apposta in calce alla richiesta. L’ufficio di Procura indagava sin nell’immediatezza Petrella Marianna (madre della denunciante), Baldassarre Agostino e Baldassarre Concetta (fratelli della Baldassarre Carla) per i reati di falso materiale e falso ideologico. Da quel momento, soprattutto per i gli ultimi due, per la professione che svolgevano e tutt’ora svolgono (Agostino, geometra affermato e consulente della procura stessa, oggi consigliere di maggioranza del Comune di S. Maria C.V.; Concetta, rappresentante legale di una cooperativa sociale e dirigente di una comunità per minori), iniziavano i guai. Il Comune di S. Maria C.V. revocava il permesso, atto impugnato al TAR il quale sospendeva ogni decisione in attesa della definizione del processo penale.
Tutti gli sforzi effettuati dai tre indagati, per il tramite del loro difensore l’avv. Rosario Avenia, al fine di convincere la procura sammaritana della loro estraneità ai fatti risultavano assolutamente vani. Interrogatori, perizie grafologiche, documenti vari non gli evitavano il rinvio a giudizio dinanzi alla Dott.ssa Graziano. Plurime sono state le udienze in cui sono stati escussi i vari testi dell’accusa e della difesa ed il Giudice, all’esito della istruttoria dibattimentale, non convinta dalle dichiarazioni della presunta persona offesa Baldassarre Carla, nominava un super perito grafologo al fine di stabilire definitivamente a chi appartenesse quella firma. Ebbene, all’esito dell’elaborato peritale, avente ad oggetto la verifica sulla firma, si è accertati che la firma non solo apparteneva alla denunciante ma che la stessa l’avesse volutamente distorta per dissimulare che non fosse la sua. Dopo sette anni dalla denuncia, giustizia veniva fatta con l’assoluzione dei tre imputati da tutti i reati contestati loro ed il contestuale invio degli atti in procura per agire contro la denunciante per il reato di calunnia.