Acerra. E’ bufera sulla scelta della Regione di stoccare i rifiuti ad Acerra e Giugliano dopo la chiusura del termovalorizzatore di Acerra per manutenzione.
La nota del coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Gimmi Cangiano
La chiusura, per manutenzione, nel mese di settembre del termovalorizzatore di Acerra fa emergere tutte le criticità del sistema di smaltimento rifiuti della regione Campania. L’assenza di impianti intermedi e la mancata raccolta differenziata nella città di Napoli rischia di far piombare la regione Campania in una nuova emergenza, la scelta proposta dalla SAPNA di stoccare i rifiuti nel mese di settembre nei comuni di Acerra e Giugliano è una scelta che continua a mortificare i due comuni più grandi della provincia napoletana che hanno già dato in termini di territorio e di salute dei cittadini.
“ I cittadini campani – dichiara il coordinamento regionale di FDI Gimmi Cangiano – stanno pagando il prezzo ancora una volta del fallimento delle politiche regionali in materia di rifiuti e dell’incapacita’ del sindaco di Napoli De Magistris che nonostante i due mandati non è riuscito a far partire il sistema di raccolta differenziata nella città di Napoli. I comuni di Acerra e Giugliano hanno già dato alla nostra regione e non possono essere mortificato ancora una volta, la Regione Campania individui altre soluzioni per sopperire al momento emergenziale e dichiari il proprio fallimento in materia di smaltimento di rifiuti, dopo cinque anni di governo De Luca non ha prodotto nulla di concreto, annunci, spot e bandi per impianti di compostaggio mai concretizzato, nel 2020 sarà tempo di voltare pagina e i campani se ne stanno rendendo
Ora si muove il Comune: procedura illegittima
In riferimento alla conferenza dei servizi convocata in Regione Campania per il possibile rilascio dell’Autorizzazione unica ex art.208 del DLgs 152/2006 per la realizzazione da parte di Sapna di un sito di stoccaggio provvisorio presso la Piazzola n.2 in località Pantano ad Acerra, si rende noto che il Comune di Acerra ha già inviato, nei giorni scorsi, alla Direzione generale per il Ciclo integrato delle acque e dei rifiuti della Regione Campania diverse note motivando il proprio parere negativo. Il Comune di Acerra ha innanzitutto comunicato alla Regione Campania che dal punto di vista urbanistico il manufatto in questione risulta essere in contrasto con il PRG attualmente vigente.
L’Ente comunale ha, inoltre, anche sottolineato e specificato che “è assolutamente necessario definire in base a quale titolo sarebbe stata autorizzata la realizzazione della Piazzola n.2 ritenendo che la mancanza o la poca chiarezza in merito mini l’intero procedimento e ne metta in dubbio la legittimità”. Infatti, motiva il Comune di Acerra, “se la Piazzola n.2 in località Pantano è stata realizzata in base all’Ordinanza commissariale n.167 del 17/05/2005, annullata dal Giudice amministrativo per carenza di preventiva VIA, la stessa Piazzola dovrebbe essere ritenuta illegittimamente edificata. In tal caso non può essere rilasciata l’autorizzazione alla costruzione e gestione ex art. 208, richiesta da Sapna, in quanto non risulta che tale titolo possa essere rilasciato in sanatoria”. Per il Comune di Acerra, in più, “l’eventuale autorizzazione sarebbe nulla per violazione/elusione del giudicato”. “Se realizzazione della Piazzola n.2 – continua ancora l’Ente di Viale della Democrazia – era contemplata ed autorizzata nel progetto dell’inceneritore, Sapna non avrebbe la disponibilità dell’area in quanto l’inceneritore è ora di proprietà regionale ed in possesso della concessionaria A2A. Sapna quindi non avrebbe in tal caso alcun titolo per poter chiedere l’autorizzazione. Inoltre, scorporare la Piazzola n.2 dal progetto di impianto di inceneritore sottoposto a VIA comporterebbe la necessità di una variante sia all’autorizzazione che aggiornamento VIA dell’inceneritore”.
Il Comune infine, nella propria documentazione evidenza anche che, in entrambe le ipotesi “c’è la necessità della valutazione dell’impatto ambientale del progetto anche in relazione agli impianti cumulativi del sito di stoccaggio con le ecoballe ancora illegittimamente presenti sulle piazzole confinanti, con l’impianto dell’inceneritore e con tutti gli altri impianti autorizzati in zona”. Ecco motivato, dunque, il parere negativo espresso dal Comune di Acerra che ha invitato la Regione Campania “nell’ambito della dovuta valutazione del bilanciamento degli interessi pubblici coinvolti, a dare priorità alla tutela della salute pubblica”.