Casal di Principe. Il tribunale delle misure di prevenzione ha rigettato il provvedimento di confisca da 15 milioni di euro e restituito i beni sequestrati nel 2016 ai proprietari Giuseppe, Nicola, Francesco, Lucia e Giovanni Pirozzi e Gesualda Buonpane. Accolta dunque la tesi difensiva rappresentata dagli avvocati Mario Griffo e Davide De Marco. Per i giudici quelle proprietà requisite non sono riconducibili al clan Schiavone poichè il pentito non è attendibile.
Tra le proprietà requisite spicca la villa da film di via Bologna Casal di Principe dove viveva fino all’arresto del 2010 Nicola Schiavone, figlio di Sandokan, ed attuale collaboratore di giustizia. Secondo la Dda Nicola Pirozzi effettuava investimenti direttamente per conto del primogenito di Francesco Schiavone, ma alla prova della confisca l’impianto accusatorio non ha retto. Tra i beni finiti nel mirino anche 11 società, 10 fabbricati, 16 automezzi nonché numerosi rapporti bancari e polizze vita. “Liberati” anche un centro scommesse e un negozio di calzature a Teverola.