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Voto e clan, processo Antropoli al via: la Dda chiama in causa 7 pentiti per Zagaria

Capua. Ha preso il via il processo relativo all’inchiesta che portò all’arresto di Carmine Antropoli (ora ai domiciliari fuori regione)  e all’imprenditore Francesco Zagaria, conosciuto come “Ciccio ‘e Brezza” e ritenuto il referente dei Casalesi per la città di Capua. Nell’udienza di stamattina sono state ammesse le parti civili relativamente alla posizione di Francesco Zagaria (accusato del duplice omicidio di Sebastiano Caterino e Umberto De Falco) e sono state calendarizzate le udienze.

Il tribunale ha inoltre stilato l’elenco dei teste: sette i pentiti chiamati a comparire, tra i quali Michele Barone, Attilio Pellegrino, Bruno Lanza, Benito Natale, Nicola Schiavone Giuseppe Misso che saranno tutti ascoltati prima della pausa estiva e che saranno proprio chiamati a delineare la figura di Zagaria in riferimento al delitto avvenuto nel 2003 al rione Iacp di Santa Maria Capua Vetere. Poi si passerà a valutare ad approfondire la zona grigia tra politica, imprenditoria e camorra.

Per quanto attiene ai rapporti tra Comune e ditte vicine al clan, il contributo maggiore, nella fase delle indagini, lo hanno fornito i pentiti e uno in particolare è apparso quello maggiormente addentrato nella materia: Michele Barone. Il collaboratore di giustizia, ex braccio destro di Zagaria e cugino, oltre che omonimo del sacerdote finito al centro dello scandalo degli abusi, ha fornito agli inquirenti un vero e proprio elenco di lavori effettuati a Capua e finiti nel mirino del clan durante. Interventi che sono coincisi col periodo dell’amministrazione Antropoli. Insieme al chirurgo sono a processo anche gli ex assessori Marco Ricci e Guido Taglialatela.

Rifacimento di strade e realizzazione di rotonde erano gli interventi più attenzionati, ma anche il restyling di alcuni quartieri sarebbe stato oggetto di interesse da parte dell’imprenditore originario di Casapesenna che poteva contare su solidi rapporti in Comune secondo Barone. Tra le opere citate dal pentito ci sono quelle realizzate a Porta Napoli, al rione Ferrovia e al rione Boscariello. Uno scenario che ora lo stesso Barone, così come gli altri collaboratori ascoltati nel corso delle indagini, sarà chiamato di qui a poco confermare.