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Jabil, Di Maio non si fa vedere. Velardi e sindacati contro il ministro: “Operai trattati come appestati”

Marcianise. Non c’erano nè gli operai, tenuti debitamente a distanza. Non c’era Luigi Di Maio, tenutosi a debita distanza. Lascia una scia di veleni, ma soprattutto 350 licenziamenti sul tavolo della scrivania del ministro (quando tornerà) il summit di questa mattina a Roma.

L’attacco del sindaco Velardi: “Operai trattati come appestati”

“Nulla da fare, al momento: l’azienda è ferma sulle sue posizioni, c’è solo una timida apertura per il futuro ma sotto condizione. La strada da fare è ancora tanta, rischiamo che il dramma non venga scongiurato” ha spiegato Velardi.

“La riunione – presieduta dal vice capo gabinetto del ministro, Giorgio Girgis Sorial – è stata animata. Il ministro Luigi Di Maio non si è fatto vedere. I sindacati hanno invocato una giusta e doverosa apertura dell’azienda e cosi ha fatto anche il rappresentante del governo. L’assessore regionale campana Sonia Palmeri è stata dura, per parte mia sono stato durissimo. Non le ho mandate a dire: i licenziamenti devono essere immediatamente ritirati, poi si discute. Marcianise non può subire l’ennesima operazione di macelleria sociale.

A Roma c’erano centinaia di lavoratori Jabil, partiti con sei bus da Marcianise. Ho protestato vivacemente con il vice capo di gabinetto perché la folta delegazione di Marcianise è stata bloccata in piazza della Repubblica per motivi di ordine pubblico e non è stata fatta arrivare sotto il ministero. Operai trattati come gli ultimi appestati.

Con me c’era anche l’assessore alle attività produttive Angela Letizia. Si è aggiunto pure il consigliere comunale Giovan Battista Valentino che è rimasto in compagnia degli operai relegati in piazza della Repubblica. Gran parte dei consiglieri comunali di Marcianise era in collegamento telefonico con noi, aggiornati minuto per minuto. Per il resto niente. Dei deputati casertani neanche l’ombra. E meno male che i Cinque Stelle hanno detto di essere al fianco dei lavoratori e di poter contare sul ministro dello stesso movimento. Ma evidentemente Marcianise è di serie B, la Jabil è meno importante della Whirlpool.

E ora? Ora comincia una grande, straordinaria mobilitazione. Senza risparmio di energie. Spero che la città ci sia vicino e che i politici facciano la loro parte. Mai come in questo momento non abbiamo bisogno né dei latitanti né dei filosofi della tastiera, i campioni del dire molto e del fare poco. Noi come amministrazione ci siamo e ci saremo. Il lavoro prima di tutto!”

Il ministero si difende

La nota del ministero: “Nessuno ha impedito ai lavoratori Jabil di effettuare il presidio al Ministero dello Sviluppo Economico. Il Ministero ha sempre consentito ai lavoratori di manifestare e mai si è opposto al confronto. 

Ai lavoratori jabil non é stato consentito dalla Questura di arrivare in via Molise per motivi di ordine pubblico poiché erano già stati autorizzati ad altri due presidi. L’ordine di servizio della Questura di Roma prevedeva l’autorizzazione del presidio Jabil a Piazza della Repubblica. Il Ministero si è comunque attivato stamattina per consentire ai lavoratori di raggiungere Via Molise.”

I sindacati preparano la mobilitazione

“Nonostante l’appello da parte delle istituzioni, a partire dal Comune di Marcianise, permane la chiusura totale da parte di Jabil nel ritirare i licenziamenti.” E’ quanto affermano Giuseppe Terracciano e Nicodemo Lanzetta, rispettivamente segretario generale della Fim Cisl Campania e Fim Caserta, a margine dell’incontro che si è svolto oggi a Roma presso il ministero dello Sviluppo Economico per discutere dei 350 licenziamenti paventati dall’azienda. “E’ una vertenza drammatica così come quella della Whirpool- proseguono- dobbiamo evitare che la provincia di Caserta diventi terra di desertificazione e area a cui attingere manovalanza per il male affare. La Campania va difesa con soluzioni occupazionali concrete e durature. Da domani partiranno iniziative territoriali e regionali”.

“Nell’incontro di oggi al Ministero dello sviluppo economico, la Jabil Circuit Italia di Marcianise ha confermato i 350 licenziamenti per lo stabilimento di Marcianise. Inutili sono stati i tentativi del vicecapo gabinetto del Ministro Di Maio, Girgis Giorgio Sorial, dell’assessore regionale al Lavoro, Sonia Palmeri e del Sindaco di Marcianise, Antonello Velardi, di far ritirare i licenziamenti. Non è accettabile una scelta irresponsabile e scellerata che assesta un ulteriore colpo al già fragile apparato industriale di Caserta”. A dirlo è Francesco Percuoco, segretario generale Fiom Cgil Caserta, annunciando per domani, alle 10:30, un’assemblea dei lavoratori davanti ai cancelli dello stabilimento dell’azienda “per decidere le iniziative da intraprendere. Dopo la Whirlpool – ha ricordato Percuoso – un’altra multinazionale americana mostra il volto più crudele di un capitalismo che insegue esclusivamente il profitto, dopo anni di shopping sul territorio e continui tagli occupazionali. Fiom-FIM-Uilm e Failms insieme ai lavoratori – ha concluso – sono determinati a far cambiare idea alla Jabil”. 

L’interrogazione sul tavolo di Di Maio

“Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali – Per sapere – premesso che: Jabil Circuit Italia Srl è la filiale italiana di Jabil Circuit Inc, multinazionale americana attiva nel settore della manifattura elettronica; Jabil si insedia in Italia, a Marcianise (CE), alla fine degli anni Novanta attraverso l’acquisizione degli stabilimenti produttivi di Marconi, Nokia ed Ericsson; Jabil è un’azienda che opera in un mercato la cui competitività è prevalentemente straniera. La competitività a basso costo con paesi asiatici e dell’est europeo ha ridotto notevolmente le commesse reperibili e sostenibili per il sito di Marcianise; ad aumentare la difficoltà a reperire lavoro è la totale assenza di piattaforme industriali atte ad incentivare le società a non delocalizzare attività e prodotti manifatturieri in altri paesi a basso costo; negli ultimi 12 anni sono stati utilizzati gli strumenti legati agli ammortizzatori sociali, tra cui anche la mobilità incentivata; nel mese di luglio del 2010 la Jabil circuit ha provato a disfarsi del sito di Marcianise tramite la vendita del pacchetto azionario ad un fondo finanziario americano “mercatech” titolare del 100% del capitale sociale di competence emea. Dopo pochi mesi la Jabil america ha provveduto a riacquisire i siti ceduti a Mercatech facendosi carico dei dissesti finanziari e industriali causati dallo stesso fondo Mercatech; dal 2011 ad oggi Jabil non ha più avuto una vera e propria attenzione industriale per Marcianise. Ha preferito aumentare lo sviluppo di attività verso paesi dell’est. Ciò ha ulteriormente aumentato l’esubero strutturale con gran parte dell’organico di lavoro in cassa integrazione, con una perdita economica media annua di circa 20 milioni di euro; a seguito di ciò Jabil ha drasticamente ridotto il salario dei dipendenti, provenienti dagli accordi di 2° livello ed han fatto ricorso ad un processo di ristrutturazione con uscite incentivate; oggi l’organico è composto da 794 dipendenti. Per tentare di superare questo ulteriore momento di crisi, Jabil ha presentato a novembre 2017 una piattaforma industriale in cui ha annunciato come intende gestire nei prossimi mesi il sito di Marcianise. A seguito di questa piattaforma è stata avviata la cigs, i cui 12 mesi di proroga scadranno il 23 settembre 2019; lo scorso 24 giugno, durante l’incontro convocato dalla Jabil presso la sede della Confindustria Caserta, è stata annunciata la procedura di licenziamento collettivo per 350 lavoratori, venendo meno agli impegni assunti nelle sedi istituzionali;

quali iniziative intenda intraprendere affinché vengano garantiti i livelli occupazionali dell’azienda, considerato che detti licenziamenti andrebbero a colpire l’ASI (Area di Sviluppo Industriale) di Marcianise, un distretto già martoriato dalla crisi e che sta si sta impoverendo sempre di più”.