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Assolto dopo 10 anni dall’omicidio, fu legittima difesa: “Sono libero ma mi hanno tolto dignità”

Capua. Dieci anni. Un tunnel finito cominciato quella maledetta notte tra il 18 e il 19 agosto 2009. Tanti coetanei erano in vacanza, lui, Antimo Alfonso D’Agostino, militare all’epoca 30enne, si trovava a pochi metri dalla sua abitazione di Sant’Angelo in Formis lungo la strada che dal carcere di Santa Maria Capua Vetere conduce all’Appia.

Fu lì quella notte che al termine di una violenza colluttazione D’Agostino ferì a morte Xhevair Malaj, 27enne albanese. Fu fermato per omicidio. Partì così l’incubo terminato solo questa mattina quando la terza sezione penale della Corte di Assise di Appello di Napoli ha mandato assolto D’Agostino dall’accusa di omicidio in quanto agì per legittima difesa. E’ stato scagionato per rapina, perchè il fatto non sussiste, insieme a Michele Marchi, anche lui di Sant’Angelo in Formis, accusato solo del reato contro il patrimonio.

“Ringrazio di vero cuore la mia cara mamma e i miei cari” sono state le prime parole di D’Agostino dopo aver appreso dell’assoluzione. “Di vero cuore il grande avvocato Mauro Iodice che senza soste ha sempre creduto in me. Ringrazio la magistratura che dopo 6 lunghi anni mi ha tenuto in carcere come un camorrista, invece sono un militare, non ho rancori con nessuno ne tantomeno mi aspetto qualcosa che potrà ridarmi in dietro 10 anni della mia vita. Ma di certo c’è un dato importante: sono un uomo libero. Sono tanti i ringraziamenti, ma anche a coloro che mi hanno usurpato la mia dignità la buona persona che sempre mi sono posto voglio solo ringraziare tutti. Dio è sempre grande. W la vita.”

Una diversa sezione della Corte di Appello aveva già condannato D’Agostino a 20 anni, ma la Cassazione annullò con rinvio quella sentenza. Il caso è stato esaminato nuovamente in secondo grado con l’esito positivo per il militare santangiolese.