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Scacco ai Piccolo-Letizia, indagini chiuse per 33. NOMI E FOTO

Marcianise. Snodo cruciale nell’inchiesta sui Piccolo-Letizia: il pubblico ministero della Dda Luigi Landolfi ha firmato l’avviso di conclusione delle indagini per 33 persone. Ora deve essere solo fissata l’udienza preliminare nella quale il gup potrebbe decidere se mandare a processo gli indagati o optare per il proscioglimento per alcuni di essi.

Le 30 persone già destinatarie del provvedimento cautelare di due mesi fa sono tutte indagate per il delitto di associazione per delinquere di stampo mafioso. Le indagini della Dda si sono focalizzate sul clan Piccolo-Letizia e dell’analogo sodalizio denominato clan Perreca, ad esso federato, entrambi operativi sui territori di Caserta, Marcianise, Recale e aree contigue, dagli anni ‘90 ad oggi, in aperta e armata contrapposizione con il clan Belforte.

Sotto la lente dell’Antimafia il controllo delle attività economiche, il rilascio di appalti e servizi pubblici, il rilascio di concessioni e autorizzazioni amministrative, l’illecito condizionamento del diritto di voto, il reinvestimento speculativo in attività imprenditoriali, immobiliari e finanziarie, l’affermazione del controllo egemonico sul territorio, anche attraverso la contrapposizione armata con organizzazioni criminose rivali.

L’indagine fotografa la contrapposizione dei clan rivali sul territorio e la lunga scia di sangue che ne è conseguita nel ventennio dal 1990 al 2009 ed il successivo mutamento di strategia dei clan col passaggio dalla fase ‘armata’ a quella silente e virulenta dell’infiltrazione nel settore dell’imprenditoria.

Le attività investigative, incentrate sulle intercettazioni dei colloqui in carcere e sulle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, hanno offerto un rilevante spaccato delle tensioni interne al clan Piccolo, soprattutto tra la componente “Piccolo” e quella “Letizia”, negli anni successivi al 2005, allorquando, le numerose operazioni di P.G. e il proliferare di collaboratori di giustizia nelle fila del clan Belforte segnavano il progressivo indebolimento di tale sodalizio e la progressiva ripresa delle attività del clan dei Quaqquaroni, nell’ambito del quale iniziavano frizioni tra le due fazioni, per contendersi il ruolo di leader.

 

GLI INDAGATI

  1. BUANNO Fabio, cl’63.
  2. CATERINO Luigi, cl’50.
  3. CELESTE Francesco Antonio, cl’85.
  4. CRISTIANO Maria, cl’65.
  5. DE LISE Pietro, cl’71.
  6. LARHZAL Achraf, cl’83.
  7. LETIZIA Giuseppe (detto Vincenzo), cl’91.
  8. NACCA Antonio, cl’80.
  9. PERRECA Domenico, cl’63.
  10. PETRUOLO Gaetano, cl’61.
  11. PICCOLO Achille, cl’75, già detenuto agli arresti domiciliari.
  12. PICCOLO Angelo, cl’80.
  13. PICCOLO BELLOPEDE Palma, cl’77.
  14. PICCOLO Francesco, cl’80.
  15. PICCOLO Pasquale, cl’60.
  16. RICCIARDI Salvatore, cl’83.
  17. SCOGNAMIGLIO Gennaro, cl’56.
  18. TIMBONE Vincenzo, cl’74.
  19. LETIZIA Andrea, cl’76.
  20. LETIZIA Antonio, cl’69.
  21. LETIZIA Primo, cl’84.
  22. LETIZIA Salvatore, cl’81.
  23. MAIETTA Michele, cl’83.
  24. MASTROIANNI Antimo, cl’65.
  25. NOIA Luigi, cl’62.
  26. PERRECA Antimo, cl’57.
  27. PERRECA Giovanni, cl’60.
  28. PICCOLO Domenico, cl’75.
  29. SILVESTRE Salvatore, cl’69.
  30. TIMBONE Giovanni, cl’72.

IL VIDEO DELL’OPERAZIONE

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