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Palazzo Teti-Maffuccini, la relazione di Mirra in aula

SANTA MARIA CAPUA VETERE (Antonio Tagliacozzi). In città esiste un solo bene confiscato alla camorra ed è l’ex palazzo Teti – Maffuccini da anni in stato di abbandono e per il quale non si riescono a concretizzare i lavori del primo lotto funzionale di recupero dell’immobile. E proprio per discutere sulla utilizzazione e destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata e assegnati dall’agenzia nazionale al comune di Santa Maria con un contributo di tre milioni di euro, il presidente dell’assise comunale, Danilo Feola ha convocato, sentita la conferenza dei capigruppo, una seduta del civico consesso per il 24 in prima e 26 giugno prossimi in seconda convocazione. Sull’argomento relazionerà il sindaco Antonio Mirra. Nel corso della seduta saranno anche riconosciuti tre debiti fuori bilanci relativi a lavori e a sentenze legali.
Palazzo Teti fu confiscato nel 1996 all’ex vice sindaco Nicola Di Muroi e consta di tre palazzi, uno padronale e due di servizi, per complessivi 55 vani catastali e 6.600 metri quadrati di giardino. Sottoposto a vincolo archeologico e storico, l’immobile è in totale abbandono ed è stato destinato a polo della cultura e della legalità da parte del comune che ha in affidamente il bene. Le vicende che lo hanno visto al centro di inchieste giudiziarie legate proprio al recupero dello stabile, hanno ritardato l’inizio dei lavori il cui costo sarà certamente lievitato rispetto alle previsioni.
E’ un palazzo storico che non merita questa fine, ma gli uomini sono capaci di distruggere tutto quello che gli antenati hanno avuto la forza di realizzare e meno male che sotto palazzo Teti vi sono importanti reperti dell’antica Capua come il teatro, il criptoportico ed altro, altrimenti se portati alla luce, avrebbero fatto la stessa fine del palazzo che ospitò Garibaldi nel 1860 e dove il due novembre dello stesso anno vi fu firmata la resa dell’esercito borbonico dopo la battaglia del Volturno.