Aversa. La Procura della Repubblica di Napoli Nord ha chiuso i conti: in questi giorni il pubblico ministero Corona ha infatti firmato l’avviso di conclusione delle indagini per 35 persone coinvolte a vario titolo in un’inchiesta dei carabinieri della Compagnia di Marcianise su contrabbando di sigarette e spaccio nell’agro aversano.
Tra gli indagati figurano Roberto Moscato, Vittorio Pellegrino, Rosa Picone, Giuseppe Riccardo, Raffaele Riccardo, Vittorio Salvatore Rinaldi, Raffaele Russo, Rosario Scarano, Giuseppe Sottile, Massimiliano Milone, Pasquale Lupoli, Tommaso Liccardo, Domenico Lamacchia, Raffaele Indaco, Alfonso Grego, Raffaele Gallo, Salvatore Fischetti, Gianmarco Esposito, Salvatore Frattoluso, Carmine Buccino, Biagio Cacciapuoti, Gennaro Di Ronza, Michele De Ponte, Giulia De Dominicis, Francesco Chianese, Vincenzo Caiazzo, Domenico Caiazzo, Antonietta Bernardi. Sono di Maddaloni, Frignano, Casavatore, Marano, Aversa, Mugnano, Casaluce, Sant’Arpino, Cicciano, Mugnano, Cesa, Arzano, San Marcellino, Succivo, Carinaro.
In queste ore i legali (nel collegio difensivo gli avvocati Nello Sgambato, Mirella Baldascino e Raffaele Vanacore) stanno ricevendo gli avvisi di conclusione delle indagini, terminate a un mese e mezzo dal blitz dei carabinieri di Marcianise che eseguirono un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal gip per tre persone di 41, 39 ee 34 anni, domiciliate rispettivamente a Orta di Atella, Casaluce e Succivo, accusate dei reati di detenzione ai fini di spaccio, furto e contrabbando di sigarette. Le loro tre posizioni così come quelle di altri 4 indagati sono state però stralciate.
L’attività di indagine espletata dal maggio 2016 ha permesso di raccogliere un grave quadro indiziario sull’esistenza di una fitta rete di collegamenti tra le province di Caserta, Napoli e Benevento per lo smercio di ingenti quantità di sostanze stupefacenti di ogni tipo e di tabacchi lavorati esteri.
Sono emerse una serie di condotte criminose volte allo spaccio di sostanze stupefacenti di ogni tipo, marijuana, hashish e cocaina, in tutto l’agro aversano e hinterland napoletano, in cui le persone coinvolte avevano cura di annotare su alcuni biglietti tutte le cessioni fatte con codici e sigle riferite ai quantitativi di droga venduta.
Sono state individuate le modalità attraverso cui i tabacchi lavorati esteri sequestrati venivano reintrodotti sul mercato illecito campano. Le casse di sigarette, attraverso la complicità di taluni dipendenti, venivano sottratte dai depositi dell’Amministrazione Autonoma Monopoli di Stato – incardinata nell’agenzia delle Dogane e dei Monpoli – strutture preposte alla custodia in attesa di distruzione di ingenti quantitativi di sigarette estere, perchè poste sotto sequestro da diversi organi di polizia.
Le investigazioni, basate su numerosi servizi di osservazione e pedinamento, nonchè su intercettazioni ambientali e telefoniche, hanno consentito di individuare sia i mittenti che i destinatari dei carichi. Ora potrebbe il pm ha facoltà di chiedere il rinvio a giudizio con la fissazione dell’udienza preliminare.