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Soffiate ai narcos, per Cioffi può cambiare tutto. Le dichiarazioni dei pentiti

Maddaloni/Caivano/Casagiove. Procede al rallentatore il processo per Lazzaro Cioffi, l’ex carabiniere di Casagiove, ribattezzato “Marcolino” nelle intercettazioni dei pusher del Parco Verde. Questa mattina era in programma, quella che dopo il cambio del collegio giudicante, era di fatto la prima udienza davanti al tribunale di Napoli Nord, per il filone con rito ordinario, nel quale è coinvolto il solo Cioffi.

Il legale di fiducia dell’ex brigadiere in servizio a Castello di Cisterna, l’avvocato Saverio Campana, ha però presentato l’eccezione di incompetenza territoriale, aprendo la strada in pratica a uno spostamento del procedimento. Cioffi è alla sbarra ad Aversa, visto che il gruppo favorito dalle informazioni del carabiniere è quello riconducibile a Pasquale Fucito, quindi operante a Caivano.

Gli altri carabinieri coinvolti nell’inchiesta sono però sotto processo a Nola, tribunale di pertinenza per quanto attiene alle vicende di Castello di Cisterna, sede della caserma del reparto territoriale dove ha operato anche lo stesso Cioffi dal 1991 fino all’arresto dell’anno scorso.

I giudici si pronunceranno sull’eventuale trasferimento soltanto l’8 luglio, quando è stata fissata la prossima udienza: per quella data saranno anche depositate le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, indispensabili per connotare i confini geografici di tale filone processuale.