Regionale. Pomeriggio ad alta tensione nel carcere napoletano di Poggioreale dove oltre duecento detenuti per qualche ora hanno messo a soqquadro le celle e una sezione del padiglione ‘Salerno’ prima che la protesta rientrasse al termine di una trattativa condotta dal comandante del reparto di Polizia Penitenziaria dell’istituto e dal Provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria. Presente anche il magistrato della Procura di Napoli Nunzio Fragliasso.
All’origine della sommossa – riferisce il Sappe – il mancato trasferimento in ospedale di un detenuto affetto da febbre alta. Terminata la protesta, i detenuti hanno fatto tutti rientro nelle proprie celle. Il gruppo di 220 facinorosi – ricostruisce i fatti il Dap – aveva preso possesso nel primo pomeriggio del padiglione Salerno dell’istituto, sfogando la propria rabbia sulle strutture del reparto detentivo e sulle suppellettili. Squadre di agenti di Polizia Penitenziaria provenienti da altri istituti del territorio sono accorse per affiancare gli agenti in servizio a Poggioreale, contribuendo a riportare la calma e a ripristinare la normalità. Ingenti i danni arrecati al padiglione, ma fortunatamente nessun ferito fra personale e detenuti che non sono venuti a contatto. I detenuti violenti autori della protesta saranno presto trasferiti altrove. Sul tema delle aggressioni da parte dei detenuti – si fa notare dal Ministero di via Arenula – il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria sta lavorando da tempo, e il gruppo di lavoro istituito sta per produrre un progetto condiviso dai sindacati. L’ennesima rivolta carceraria ha suscitato la reazione durissima dei sindacati degli agenti di polizia penitenziaria.
A denunciare la rivolta per primo è stato proprio il Sappe: “La situazione è molto grave”, ha riferito Emilio Fattorello, segretario nazionale per la Campania. “Ci arrivano da Poggioreale – spiegava a metà pomeriggio – segnali allarmanti di una crescente tensione, con i detenuti che dopo aver sfasciato interamente parte del padiglione Salerno stanno continuando da ore a minacciare gli agenti di polizia Penitenziaria in servizio nelle sezioni detentive con i piedi di legno dei tavoli e manici di scope”. Per il segretario generale del Sappe, Donato Capece, in Campania la situazione per gli agenti di polizia penitenziaria, sempre di più al centro di aggressioni, è diventata insostenibile. D’accordo Gennarino De Fazio (Uilpa) per il quale è indispensabile introdurre misure che elevino gli standard di sicurezza e correggano le falle nei sistemi custodiali. Mentre l’Uspp (Unione sindacati polizia penitenziaria) con Ciro Auricchio invita il governo a non aspettare “che ci scappino i morti”.
Sulla stessa falsariga la presa di posizione di Roberto Santini, segretario generale del Si.N.A.P.Pe, per il quale “non e’ il tempo di allentare i livelli di sicurezza in alcun istituto, né di distrarre attenzione e risorse verso attivita’ ricreative. Siamo stanchi. Le carceri italiane stanno vivendo una recrudescenza di rivolta contro lo Stato pericolosissima”.