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Cannabis light, confermato sequestro dei negozi. Procura spiega: “Ecco perchè li abbiamo chiusi”

Caserta. “La cannabis light non fa più parte delle sostanze lecite e non va venduta”. A 24 ore dalla sentenza della Suprema Corte, la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha disposto la chiusura di tre negozi a Caserta. Il sequestro è stato confermato e dopo le polemiche con una nota ufficiale firmata dal procuratore capo Maria Antonietta Troncone viene spiegato il motivo di questa decisione.

“Lo scorso 31 maggio i carabinieri della locale Compagnia hanno proceduto alla perquisizione ed al sequestro di tre attività commerciali a Caserta ritenuti responsabili di aver messo in commercio cannabis sativa “light” e prodotti derivati” si legge nella nota.

Sempre nella stessa data un’altra attività è finita nel mirino del nucleo di polizia economico finanziaria. Nel corso della perquisizione sono state sequestrate infiorescenze apparentemente riconducibili alla varietà di cannabis richiamate dalla legge 2016 e detenute per la vendita.

Secondo al sentenza emessa dalla Cassazione lo scorso 30 maggio “la commercializzazione di cannabis sativa L. e, in particolare, di foglie, inflorescenza, olio, resina, ottenuti dalla coltivazione della predetta varietà di canapa, non rientra nell’ambito di applicazione della legge 242/2016 che qualifica come lecita solo l’attività di coltivazione della canapa delle varietà iscritte nel catalogo comune delle specie di piante agricole. Pertanto integrano il reato di cessione di stupefacenti.”

Il 3 giugno il gip ha convalidato il sequestro d’urgenza dei locali dove veniva esercitata l’attività. Sono stati disposti accertamenti tecnici per accertare la varietà della cannabis sequestrata e la percentuale di Thc rilevabile in modo da verificarne l’effetto drogante.