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Narcos e carabinieri, il processo si fa in 3. Le prime parole di “Shrek”

Maddaloni/Caivano/Casagiove. Nuova battuta d’arresto oggi nel processo che vede coinvolto Lazzaro Cioffi, l’ex carabiniere di Casagiove, ribattezzato “Marcolino” nelle intercettazioni dei pusher del Parco Verde. Questa mattina era in programma, davanti al tribunale di Napoli Nord, una delle prime udienze, con rito ordinario, del filone nel quale è coinvolto il solo Cioffi, rappresentato dall’avvocato Saverio Campana. C’è stato in pratica un nulla di fatto per quanto riguarda i contenuti del procedimento, ma una svolta sostanziale per le prossime udienze.

Vista la defezione di un giudice il processo si è infatti spostato dal collegio A a quello B, con prossima udienza già fissata per l’inizio della prossima settimana. E’ uno stralcio del maxi processo alla mala dello spaccio caivanese che si sta svolgendo con rito abbreviato e che vede tra gli imputati principali oltre a Pasquale Fucito, ritenuto il referente dello spaccio, anche la consorte di Cioffi, la maddalonese Emilia D’Albenzio. Gli altri carabinieri coinvolti nell’inchiesta sono invece a giudizio, ma al tribunale di Nola, in quanto i reati consumati, nell’ambito strettamente militari, sono avvenuti presso la caserma di Castello di Cisterna, ricadente nella giurisdizione del Foro bruniano.

Le attenzioni sono focalizzate sui filone più numeroso, quello che si è aperto nelle scorse settimane con le dichiarazioni a sorpresa di Pasquale Fucito. Il ras, conosciuto anche col soprannome di “Shrek”, ha ammesso alcune responsabilità in merito agli addebiti mossi dalla Procura Antimafia, ma ha dichiarato di non aver mai fatto parte del clan Ciccarelli di Caivano, anzi di esserne una vittima.