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La seconda chance di Aniello: “Stavo morendo, i medici di Caserta mi hanno salvato”

Caserta. Nel buco nero della malasanità in cui sembra precipitino sempre gli ospedali campani, arriva la storia di un 51enne di Macerata Campania che sta lottando contro un gliobastoma multiforme al cervello, al quarto stadio. Il tumore killer, come è conosciuto, proprio per non far dimenticare quanto sia pericoloso e quanto superarlo sia davvero difficile, sembrava non avergli lasciato scampo.

 

 

Un pomeriggio d’estate, Aniello non riesce più a deglutire e ad articolare bene le parole. La corsa in ospedale, sperando si trattasse di una semplice infiammazione e l’amara scoperta: un cancro che, secondo i medici, non gli avrebbe lasciato più di 2 mesi di vita. Il paziente finisce sotto i ferri, per una prima, rischiosa, operazione al cervello. Ad operarlo sono i 2 neurochirurghi dell’ospedale di Caserta, Pasqualino De Marinis e la dottoressa Alfieri.

 

 

Dopo la prima operazione, Aniello riesce a recuperare, e per 7 mesi quel brutto fantasma sembra essere solo un brutto ricordo. Poi il tumore si ripresenta e si rende necessaria una seconda operazione. Lo scorso giovedì il paziente finisce di nuovo sotto i ferri. La ripresa sarà in salita, perché quel terribile male sembra essere tornato più forte di prima, ma la competenza dei medici e delle infermiere del reparto di neurochirurgia, che la figlia di Aniello descrive come persone di cuore e umanamente sensibili ad una situazione che, chiunque, farebbe fatica ad affrontare, sono una fetta di buona sanità che, sempre meno spesso, ci si ritrova a raccontare e che, sempre di più, vorremmo sentire.