Santa Maria a Vico. Nove anni di sospetti cancellati in un colpo solo dal verdetto. Il tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha scagionato dall’accusa di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti Patrizia Di Palma, di Santa Maria a Vico, difesa dall’avvocato Igino Nuzzo. Insieme a lei scagionato anche Massimo Vigliotti, rappresentato dall’avvocato Bianco.
Il verdetto è stato emesso oggi al termine del processo di primo grado: la donna era stata fermata in flagranza di reato dai carabinieri e riconosciuta come attiva nell’affare dello spaccio sulla base di una testimonianza. La giovane che l’aveva accusata, però, alla prova dell’aula di tribunale, non ha confermato quanto detto in precedenza ai carabinieri. Anzi. Ha riferito prima di non ricordare chi ci fosse in quel cortile, poi di non aver visto quella sera una donna.
Caduta la testimonianza, l’impianto accusatorio si è sfaldato permettendo così l’assoluzione certificata oggi dal tribunale che ha accolto dunque in toto la tesi difensiva. Il blitz dal quale è scaturito il processo era scattato nel 2010 a Santa Maria a Vico ad opera dei carabinieri della Compagnia di Maddaloni che aveva indagato su alcuni episodi di spaccio nella zona e controllato anche l’abitazione della donna, ora risultata estranea ai fatti addebitati.