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Riapre il cantiere chiuso per racket: arrestato esponente del clan

Napoli. Nella mattinata del 7 maggio, secondo quanto ricostruito dalla Polizia di Stato, D’Andrea, 47 anni, a bordo di uno scooter SH di colore bordeaux si era recato al cantiere della ditta edile impegnata nei lavori di riqualificazione del centro storico cittadino, finanziati nell’ambito di un più ampio progetto dell’Unesco, intimando ad uno degli operai presenti di sospendere l’attività e di riferire al responsabile dei lavori di andare a parlare con “gli amici della Maddalena” se avesse voluto continuare a lavorare in
tranquillità.

 

 

La minaccia estorsiva è apparsa chiara sin da subito, soprattutto alla luce del riferimento fatto dall’uomo agli “amici della Maddalena”, senza alcun dubbio individuabili nei componenti del gruppo criminale radicato nel rione. Il giorno seguente, 8 maggio, sempre a bordo dell’Honda SH, si è avvicinato nuovamente al cantiere e, constatata la regolare presenza del personale della ditta, ha minacciato lo stesso operaio con il quale aveva parlato il giorno prima, ribadendo la pretesa estorsiva ed intimando in maniera perentoria di sospendere i lavori, almeno fino a quando non avessero parlato con gli “amici della Maddalena”. L’attività investigativa condotta sotto il coordinamento della Dda di Napoli, ha preso avvio dalla visione dei filmati dei sistemi di video-sorveglianza del cantiere che ha consentito l’individuazione del modello e della targa dello scooter utilizzato dall’estorsore. Da qui si è arrivati a D’Andrea, soggetto già noto perché gravato da precedenti penali, anche specifici.