Villa Literno. Fine pena mai. Per i fratelli Bernardino e Giuseppe Terracciano il resto della vita trascorrerà dietro le sbarre di un carcere. Lo ha deciso ieri sera la Corte di Cassazione che ha confermato la condanna massima, già inflitta in primo grado e poi ribadita ad inizio anno in Appello, per il duplice assassinio di Luigi e Giuseppe Caiazzo, padre e figlio uccisi a Villa Literno nel 1992. Insieme a loro viene confermato il carcere a vita anche per Francesco Bidognetti, “Cicciotto ‘e Mezzanotte”, peraltro già gravato da altre condanne per omicidio. Respinte le istanze dei legali Giovanni Cantelli e Ferdinando Letizia.
Bernardino Terracciano è un nome noto anche al grande pubblico per la sua partecipazione al film “Gomorra” di Matteo Garrone nel quale interpretava proprio un killer. In quella pellicola recitò, peraltro proprio nella scena con Terracciano, anche un altro volto del clan dei Casalesi, Giovanni Venosa. Proprio a seguito di alcuni guai giudiziari che videro protagonisti attori minori e comparse del film si parlò di “maledizione Gomorra”.
L’omicidio venne commesso nell’ottobre del 1992, all’interno di una masseria in Villa Literno: il cadavere della vittima, Luigi Caiazzo, non fu mai rinvenuto. Il padre venne ucciso dal clan il giorno dopo, sempre nelle campagne liternesi.
Le vittime, già appartenenti alla Nco di Raffaele Cutolo, furono colpite nell’ambito dell’offensiva posta in essere dal sodalizio dei Casalesi e finalizzata a stroncare qualsiasi tentativo di riorganizzazione della Nco e ad affermare l’egemonia dei Casalesi nell’intera provincia di Caserta.Le indagini, concluse all’epoca con una richiesta di archiviazione, furono riaperte a seguito di dichiarazioni di vari collaboratori di giustizia che, supportate dall’attività di riscontro svolta dalla Dia, hanno permesso di fare luce sulla dinamica e sul movente del duplice omicidio. Il cadavere di Caiazzo fu occultato in un pozzo e mai ritrovato.