Skip to main content

Spaccio, inchiesta si allarga: saltano fuori nuovi nomi. Dal salone al bar: frequentazioni e profili dei “liberi”

Marcianise. Potrebbe presto allargarsi e coinvolgere altri nomi grossi dello spaccio l’inchiesta della Dda sulla vendita di stupefacenti a Marcianise, attività ora portata avanti sotto l’egida del clan Piccolo. Ci sono infatti altri profili sui quali si sono soffermati i pentiti ascoltati nel corso dell’ultima inchiesta e sui quali l’Antimafia ha accesso i riflettori pur senza arrivare ad un provvedimento restrittivo.

Molti identikit sono stati delineati dal collaboratore di giustizia e figlio del boss Salvatore, Camillo Belforte. Il rampollo ha già parlato di un referente per la vendita di cocaina, non toccato dall’inchiesta, che “abita al Parco Primavera. Ha un tatuaggio. Frequentava il bar nel quartiere e” già negli anni antecedenti al 2006 prima della scarcerazione di mio padre Salvatore spacciava droga per conto della famiglia Froncillo” come ha affermato nel corso di un interrogatorio.

Lui lo ha conosciuto perchè spesso si vedevano dal barbiere nel quartiere di Madonna della Libera, ma gliene hanno parlato diffusamente pure alcuni amici: “Ho saputo che lui spacciava direttamente dai ragazzi che io frequentavo e che erano consumatori di droga i quali mi dicevano di acquistare la cocaina da lui”. Nella sua deposizione Belforte fa anche un altro nome non toccato dall’ultima inchiesta e aggiunge particolari relativi a rapporti solidi nel mondo dello spaccio stretti da Piccolo dopo la scarcerazione di Pasquale Piccolo “Rockfeller” e mantenuti da “Mimmuccio o’ Moccio”.