Skip to main content

Casa degli orrori, la mamma del povero Giuseppe chiede la scarcerazione. Già fissata l’udienza

Cardito. Ha chiesto la scarcerazione Valentina Casa, la mamma del piccolo Giuseppe Dorice, ucciso dalla furia omicida del compagno Tony Essoubti Badre, nell’abitazione di Cardito lo scorso 27 gennaio. L’udienza è già stata fissata al tribunale del Riesame, davanti al quale comparirà anche l’uomo che ha ammazzato a botte il piccolo Giuseppe e ridotto quasi in fin di vita la sorellina Noemi. I giudici dovranno pronunciare sulla richiesta di revoca della misura cautelare del carcere avanzata dal legale della donna, Francesco Cappiello, subordinata ad eventuali arresti domiciliari.

Valentina Casa è finita in carcere l’11 aprile su disposizione del gip del tribunale di Napoli Nord. Per la Procura aversana donna non solo sarebbe rimasta inerte durante il pestaggio, pur avendo il dovere di intervenire a protezione dei figli, ma invece di chiamare i soccorsi si sarebbe prodigata a cancellare le tracce del reato. Il 24enne – è emerso dalle indagini – avrebbe perso la testa perché i bambini avrebbero rotto la sponda del letto comprato da poco. Ad eseguire il provvedimento furono gli uomini della Polizia di Stato (Squadra Mobile di Napoli e Commissariato di Afragola).

Già immediatamente dopo la drammatica vicenda, la Procura di Napoli Nord aveva svolto accertamenti sulla donna, non credendo alla versione che lei aveva fornito inizialmente. Agli inquirenti la 31enne aveva infatti detto di essere rimasta in una sorta di blocco psico-fisico che le aveva impedito di fermare il compagno che pestava i figli; dopo il fatto Valentina si era rifugiata dai parenti a Massa Lubrense, comune della penisola sorrentina di cui è originaria. Ma per la Procura la 31enne non era affatto incolpevole, anzi, proprio la sua inerzia avrebbe contribuito all’efferato delitto commesso dal compagno; le sue responsabilità sarebbero inoltre emerse anche dopo le violenze, quando avrebbe aiutato Badre a pulire la casa, per depistare le forze dell’ordine.