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Signori dello spaccio, 12 già scarcerati. Ecco le destinazioni dei personaggi chiave. NOMI E DETTAGLI

AGGIORNAMENTO. Clementina Barbarino, detta Mentina,  si era beccata 16 anni come capo promotore ed ora è libera. Eccola nella macchina di rientro da Latina. Stasera a Talanico ci sarà una grande festa, anche se era già prevista, pare che ci sia un compleanno da festeggiare e a questo punto festeggeranno anche il ritorno della Barbarino.

Intanto Filippo Piscitelli, molto provato dalla lunga detenzione, è rientrato a Polvica dove ha potuto riabbracciare la compagna. E gradualmente rivedrà, un pò alla volta, tutti i suoi figli, impresa non semplice visto che ne sono 12.

SAN FELICE A CANCELLO/SANTA MARIA A VICO. A 6 anni esatti dal blitz dei carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere arriva a una conclusione a sorpresa l’inchiesta White Mary con una raffica di scarcerazioni clamorose. Entro questa sera saranno infatti liberi molti dei condannati nel maxi processo sullo spaccio di droga tra la Valle di Suessola e Santa Maria Capua Vetere. Gli imputati sono infatti ancora in attesa della fissazione della nuova udienza in Cassazione, dopo che la Suprema Corte aveva annullato oltre un anno fa con rinvio la condanna in Appello chiedendo una riduzione della condanna. Con giudizio ancora pendente e con una pena da ricalcolare per molti, i difensori, tra i quali gli avvocati Pietro Romano e Orlando Sgambati, hanno presentato istanza che è stata prontamente accolta non sussistendo più le esigenze cautelari.

 

I nomi

 

La quarta sezione penale della Corte d’Appello ha revocato le misure cautelari nei confronti di Filippo Piscitelli, Antonio Piscitelli, Giuseppe Costantino, Giovanni Costantino, Pietro Esposito, Giuseppe Pimpinella, Vincenzo Palmieri, Clementina Barbarino, Clemente Giuseppe Barbarino, Marco Barbarino, Nicolino D’Addio. Formalmente scarcerato per quest’inchiesta anche per Raffaele Piscitelli “Cervinaro” che resta dentro per altro, ma anche altri.

In questo momento si stanno materialmente eseguendo le operazioni propedeutiche alla scarcerazioni nei vari penitenziari della Campania dove sono detenuti gli esponenti delle famiglie Piscitelli e Barbarino, ritenute ai vertici dello spaccio di droga tra Santa Maria a Vico e San Felice tra il 2010 e il 2013. Clementina Barbarino sta rientrando da Latina; Filippo Piscitelli ha riabbracciato la figlia Costanza ed è andato a trovare la madre a San Marco Trotti, prima di trasferirsi a Polvica dalla compagna. Fu condannato addirittura a 20 anni di reclusione prima dell’annullamento. La “scarcerazione”, totale o materialmente limitata solo a questa indagine, riguarda una decina dei 54 fermati nell’operazione del 2013 anche se tempi e modalità dipendono dall’iter burocratico e soprattutto dal tempo intercorso tra la presentazione dell’istanza e la revoca della misura.

Gli imputati sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione ai fini di spaccio. Le indagini presero il via nel 2010. Gli inquirenti sarebbero riusciti ad individuare diversi gruppi, facenti riferimento a diverse aree geografiche della provincia di Caserta e di Napoli. Per Terra di Lavoro le zone ‘calde’ sarebbero state quelle di San Felice a Cancello, territorio per questo mercato diviso da quello di Talanico, Santa Maria a Vico e Santa Maria Capua Vetere. Per Napoli, invece, Secondigliano, Scampia e Miano.