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Da rivali a amici, l’asse che non ti aspetti: “Rapporti anche tra le loro mogli”

Marcianise. Storici nemici all’epoca della faida, poi il disgelo ed infine addirittura un rapporto di amicizia, curato soprattutto dalle mogli che assistevano addirittura insieme ai processi dei loro mariti. Non per tutti gli appartenenti alla galassia dei Belforte valeva evidentemente il diktat del ras Antonio Letizia che in carcere covava ancora vendetta per i nemici giurati, i Mazzacane.

Quell’odio era riservato soltanto alle famiglie dei due boss Salvatore e Domenico Belforte mentre con gli altri il clima era più disteso dopo gli anni del terrore. A evidenziare quest’aspetto è proprio il figlio di Salvatore Belforte, Camillo, in un interrogatorio finito nella maxi ordinanza siglata dal gip Montesarchio e notificata lunedì a 30 persone. Un verbale che non tocca i punti chiave dell’indagine ma delinea lo scenario (le persone citate ad esclusione di Letizia sono estranee all’inchiesta, ndr).

“Con il passare degli anni gli equilibri tra clan Belforte e il clan Piccolo-Letizia sono radicalmente mutati. In particolare la famiglia di Musone e la famiglia di Andrea Letizia si sono molto avvicinate – ha dichiarato Belforte junior – Non so se si è tradotto in vere e proprie cointeressenze economiche ma posso dire di aver più volte visto la madre di Andrea Letizia e Concetta Della Valle stare insieme durante i processi che riguardavano i propri familiari e da ultimo posso dire che l’astio tra il clan Belforte e il clan Piccolo-Letizia è rimasto essenzialmente con la famiglia in quanto anche la moglie di Francesco Zarrillo, Maddalena, ha rapporti ormai con la famiglia Letizia”.

 

In alto da sinistra Andrea Letizia, Francesco Zarrillo, Maddalena Delli Paoli e Vittorio Musone. L’unico coinvolto nell’inchiesta è Andrea Letizia