Marcianise. Blitz all’alba a Marcianise nella ditta di Pasquale Belforte, 40enne imprenditore e cugino dei boss Domenico e Salvatore. Gli agenti del comando di polizia municipale e gli uomini del commissariato di Marcianise si sono recati infatti nel terreno di via Peschiera (di proprietà comunale) dove ha sede l’attività di trasporti di cui l’uomo è amministratore per notificare il provvedimento di sgombero disposto dalla questura di Caserta, sulla scia degli atti prodotti dal Comune.
All’arrivo in via Peschiera gli agenti hanno trovato il terreno già libero dai mezzi pesanti e la struttura adibita ad ufficio era già stata abbattuta. L’operazione ha riguardato in totale tre agenti della polizia municipale, quattro poliziotti del commissariato e due carabinieri della locale Compagnia e si è risolta in tempi rapidi visto che erano stati già predisposti tutti gli atti necessari per liberare l’area. Al termine dell’operazione le forze dell’ordine hanno provveduto a chiudere l’attività, cancello di ingresso compreso. Tutto si è svolto regolarmente e in mattinata quanto disposto dalla questura era già stato eseguito.
Il caso esploso 8 anni fa
L’operazione di stamattina segue il provvedimento di prosecuzione dell’attività a novembre in cui il Comune aveva disposto il divieto di prosecuzione dell’attività per la ditta di trasporti (intestata alla consorte). Una vicenda molto spinosa visto che l’imprenditore ha anche fatto causa all’Ente di piazza Umberto I esibendo anche una richiesta di acquisizione per usucapione del terreno, di natura agricola.
Un caso esploso già nel maggio 2011 quando gli agenti del comando di polizia municipale accertarono che erano stati effettuati lavori edili senza il permesso a costruire e il relativo nulla di osta dell’Ente. Si tratta di interventi che consistevano nella realizzazione di una tettoia con struttura metallica ancorata ad una base di cemento. All’epoca fu firmata un’ordinanza di demolizione che nei fatti non fu mai rispettata.
Cinque anni dopo ci fu un nuovo controllo della polizia municipale con lavori senza permesso a costruire che portarono alla realizzazione di un casotto in legno e lamiere adibito a ufficio. In quella circostanza fu Spasiano a firmare un’ordinanza di ingiunzione alla demolizione e sgombero: l’attività sorge su un terreno agricolo e senza nemmeno certificato di agibilità.
Il commento del sindaco Velardi
“Una giornata importante, per tutta una serie di motivi. Stamattina abbiamo preso possesso, alla periferia di Marcianise, di un terreno di proprietà comunale utilizzato da più di vent’anni in violazione della legge. Il terreno è ad uso agricolo ma è stato riconvertito nel tempo per attività imprenditoriale (rimessaggio di automezzi da trasporto) con anche la costruzione di un manufatto usato come deposito ed ufficio.
Un chiaro caso di abusivismo, su cui è stato chiuso un occhio, anzi più di uno. Lo dico in modo chiaro: il terreno è stato in uso ad esponenti di una famiglia che è balzata spesso agli onori della cronaca. Sia come sia, nessuno si è mai permesso di andare a verificare chi e perché usava quel terreno di proprietà comunale.
Noi ce ne siamo interessati, così come abbiamo fatto per molti altri terreni e immobili di Marcianise. Imponendo agli uffici tecnici comunali e alla Polizia municipale un attivismo serio e reale: le cose si fanno, non è che si fa solo finta di farle. Oltretutto i gestori del terreno hanno scritto una lunga nota in cui hanno citato punto per punto tutto ciò che gli uffici comunali per oltre vent’anni non hanno fatto per non disturbarli: violazioni gravissime, abbiamo mandato la nota (ovviamente) in Procura.
Dopo un certo e tira e molla, stamattina la municipale è entrata in azione, con il supporto di un significativo schieramento di forze dell’ordine, deciso in sede di comitato provinciale dell’ordine pubblico. Non è stato necessario alcun supporto: l’occupante ha sgomberato tutto, ha ripulito l’intera area, gli resta solo da smantellare una parte residua di una tettoia e lo farà presto. Ha eseguito l’ordinanza senza alcuna protesta, pur avendo manifestato nel passato la sua arrabbiatura. Della serie: quando uno non se lo aspetta.
È stato esemplare, almeno stamattina. Più esemplare di quanto non lo sono stato, nel corso degli anni, tutti gli uffici comunali che hanno consentito la sua violazione di legge. Ecco perché penso che la giornata di oggi sia stata importante per Marcianise, sul piano simbolico. Quali sono i messaggi che abbiamo tarsmesso alla comunità? Almeno cinque. Uno: siamo tutti uguali davanti alla legge. Due: chi sbaglia paga, ovviamente secondo le regole e non con l’arbitrio. Tre: i signori degli uffici comunali non sono i padroni della città ma devono rispettare loro per primi le regole. Quattro: è cambiato tutto e non si torna indietro, non esistono più i più potenti e i più furbi né al Comune né altrove. Cinque: anche chi viola una regola può dare una lezione di correttezza, meditando e ravvedendosi.
Nulla dico sulla trasparenza degli uffici comunali che hanno consentito nel tempo le gravi violazioni di legge. Ma ognuno di voi un’idea, e neanche tanto vaga, se l’è già fatta.”
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